b99a6f7d-d3ab-4434-91fb-6cdc374ded8a.jpg

La parola allo staff medico

SHARE
La parola allo staff medico
La parola allo staff medico
La parola allo staff medico

E’ una conferenza stampa particolarmente affollata quella che si tiene allo Juventus Center alla vigilia della gara contro la Sampdoria, l’ultima di un campionato trionfale. Se la stagione è stata memorabile, come ama ripetere Conte, è grazie anche tutti coloro che lavorano dietro le quinte. Tra questi ci sono i componenti dello staff medico ed è con loro che il mister si presenta in sala stampa. Undici professionisti, introdotti dal coordinatore del settore medico, Fabrizio Tencone: Gianluca Stesina, responsabile sanitario della Prima squadra, Luca Stefanini, medico sociale, i massofisioterapisti Maurizio Delfini, Dario Garbiero, Marco Luison, Francesco Pieralisi, Emanuele Randelli e Gianluca Scolaro, il chiropratico Elio Cavedoni e il nutrizionista Matteo Pincella.

Per ovvie ragioni non tutti possono prendere la parola, ma i temi trattati sono di sicuro interesse. Si comincia dalla situazione di Pepe che, racconta Tencone, «è stata la principale preoccupazione. A luglio Simone ha subito un infortunio lieve, ma il suo processo di guarigione ha portato una serie di problemi con la comparsa di fibrosi e calcificazioni. Siamo arrivati vicini al rientro e ha anche potuto giocare per qualche minuto, ma i problemi si sono ripresentati e, per la prima volta in carriera, ci è capitato di dover intervenire chirurgicamente su un infortunio muscolare. Ora Pepe sta bene e sta rispettando i programmi, ma dare delle tempistiche per il suo rientro sarebbe prematuro».

Chi ha già recuperato da un brutto infortunio è Mauricio Isla. Il cileno però, aveva necessariamente bisogno di tempo per ritrovare la miglior condizione: «Lo scorso anno aveva patito un infortunio particolarmente grave e lo sapevamo - spiega ancora Tencone - ma è stato operato molto bene. E’ in buone condizioni fisiche e mediche e in quest’anno ha affinato la coordinazione e le caratteristiche che un atleta reduce da un lungo stop può recuperare solo nel tempo. Sarà ancora più pronto ed efficiente nei prossimi mesi».

Sicuramente, nel recupero di un giocatore infortunato, conta molto anche l’aspetto psicologico: «E’ fondamentale - sottolinea Stefanini - ed è collegato a quello di tutta la squadra. Se arrivano le vittorie, se anche durante gli allenamenti tutti danno il massimo, anche gli infortunati trovano più motivazioni per rientrare il prima possibile».

Avere un allenatore come Conte, agevola il compito anche dello staff medico: «Fin dalla prima riunione il mister è stato molto chiaro - continua Stefanini - La gestione del campo è di sua pertinenza. Questo significa che i giocatori, quando incontrano qualche difficoltà, si confrontano prima con lui, che agisce quasi da filtro tra noi è loro. In questo modo, il calciatore che non sta veramente male, non arriva neanche da noi, perché prima di lamentarsi con il tecnico, ci pensa su due volte...».

Ovviamente poi ci sono giocatori che sanno stringere i denti più di altri e in questo senso sono da elogiare «Vidal, che esce proprio solo quando non ce la fa più, o Chiellini - racconta Stesina - In realtà ci sono stati tanti piccoli casi in cui tutti hanno stretto i denti, continuando a giocare anche con qualche fastidi e dandoci così una mano. In questo modo si sono superate problematiche che in altri casi avrebbero magari portato il giocatore a fermarsi».

Tra i giornalisti preseti in sala stampa siede anche Antonio Conte e anche lui rivolge una domanda al suo staff medico: «Con che ansia vivete l’infortunio di un calciatore e il fatto di doverlo comunicare all’allenatore?».

A rispondere è Luca Stefanini: «Entriamo in gioco anche per problemi di lieve entità, quindi se non si parla di noi è un bene. Gestire gli infortuni è un dispendio di energie, mentre comunicarlo al tecnico non è un problema - sorride il dottore - Prende sempre così bene certe notizie...».

Uno degli aspetti cui Conte tiene particolarmente è l’alimentazione dei giocatori e curarla è compito di Matteo Pincella: «Non ho avuto difficoltà nel far seguire la dieta. Questo gruppo lavora sodo e da calciatori, posso dire che stanno diventando degli atleti. Tutti si sono dimostrati disponibili e il prossimo anno vogliamo “spremerli” ancora di più».

Il finale riserva ancora un fuori programma: quella di oggi infatti non è solo stata l’ultima conferenza stampa della stagione, ma anche l’ultima della carriera di Tullio Parisi, detto “Pucci”, veterano dell’Ansa, prossimo alla pensione, che, terminata la conferenza, ha ricevuto da Antonio Conte una maglia bianconera con il numero 48, il suo anno di nascita e l’applauso di tutti i colleghi.

Congratulazioni Tullio!

Potrebbe Interessarti Anche