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Conte: «Non c'è un domani»

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Conte: «Non c'è un domani»
Conte: «Non c'è un domani»
Conte: «Non c'è un domani»

Il campionato è una cosa, la Champions un'altra, certo. Sono storie e percorsi differenti, ma in ogni caso, rituffarsi in Europa avendo conquistato il primato solitario in Italia è un ottimo modo per prepararsi a una sfida decisiva, quale sarà quella contro il Copenaghen. Non per Antonio Conte però, concentrato esclusivamente sulla gara di mercoledì sera: «Scindiamo sempre le due competizioni – spiega il tecnico – ed essere tornati in testa non cambia nulla. Dobbiamo guardare in casa nostra, essere ipercritici, cercare di migliorare e conservare le caratteristiche che ci hanno permesso di essere protagonisti negli anni precedenti. Quella contro il Copenaghen è una partita fondamentale, perché non ci sarà un domani. Questa è l'unica cosa semplice e allo stesso tempo complicata: sapere che dobbiamo vincere assolutamente. Io sono fiducioso, perché sono quasi due anni e mezzo che affrontiamo partite da dentro o fuori, con grandi pressioni e responsabilità. Quella di domani sarà una di queste, ma siamo la Juve e sappiamo come affrontarla».

Per vincere sarà fondamentale, come sempre, l'apporto del pubblico e Conte esclude che, per protestare contro la chiusura delle curve, si possa assistere ad uno sciopero del tifo: «Per noi i tifosi sono fondamentali, sono il cuore pulsante dello Stadium e ci hanno spinto a raggiungere traguardi incredibili in questi due anni. Non penso e non oso immaginare che ci abbandonino in un momento decisivo».

Nelle ultime due uscite europee contro il Real Madrid, Conte aveva proposto il 4-3-3, ma per la gara contro i danesi si torna al “modulo campionato”: «In Champions abbiamo utilizzato entrambi i sistemi di gioco, ottenendo tre pareggi e una sconfitta. Cercheremo di utilizzare quello che ci dà più garanzie e che, a detta di tutti, ci ha ridato solidità difensiva». Nella difesa a tre non ci sarà Barzagli, che «ha lavorato per recuperare dallo stiramento al pettineo per tutta la settimana, da ieri ha iniziato a lavorare con il gruppo, ma non sarà a disposizione. Ci sono altri, come Caceres che sta facendo molto bene, quindi siamo sereni e Andrea tornerà a disposizione con l'Udinese».

Quanto alla coppia d'attacco Conte non svela nulla, ma non lesina complimenti a Llorente e Tevez: «Fernando è stato molto bravo. Io mi ero trovato in una situazione analoga appena arrivato alla Juve, vedevo tutto buio e pensavo di non essere nel posto giusto. Lui è arrivato qui da Campione del Mondo e da giocatore affermato, ma ha avuto pazienza e la costanza di credere in maniera assoluta nel lavoro. E' un giocatore completo, moderno, non il tipico centravanti d'area, ma fraseggia, attacca la profondità, serve assist. Ha ancora ampi margini di miglioramento e se continua così dovrà andare per forza al Mondiale. In coppia con Tevez sta facendo molto bene, e ora si sono guadagnati i galloni da titolari, ma non dimentico gli altri, gente che in questi due anni ci ha fatto vincere tanto. Andrà in campo chi dà le garanzie più ampie. Quando decido chi gioca, guardo dalla punta dei piedi fino al collo e solo poi mi rendo conto di chi si tratta».

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