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Juve, capolavoro a metà

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Juve, capolavoro a metà
Juve, capolavoro a metà
Juve, capolavoro a metà

Come lo scorso anno la Juve deve accontentarsi di un pareggio nella prima di Champions allo Juventus Stadium, ma rispetto alla gara contro lo Shakthar Donetsk, quella contro il Galatasaray segue tutto un altro copione. Perché i bianconeri, sotto di un gol e poco incisivi nel primo tempo, nella ripresa si ritrovano e ribaltano il risultato. Potrebbe essere una festa bellissima e forse l’errore è proprio quello di lasciarsi prendere dall’euforia per la rimonta completata, perché mentre sugli spalti ancora si grida al gol, i turchi trovano un insperato pareggio.

Tanto emozionante è il finale, quanto banali i minuti iniziali. Il 4-2-3-1 di Mancini copre bene il centrocampo e Pirlo viene seguito come un’ombra da Snejider. Si deve così ricorrere al lancio in profondità più che alla manovra corale, ma manca un po’ di precisione. Le squadre sono più attente a non scoprirsi che ad aumentare il ritmo e il primo quarto d’ora scorre via senza sussulti. Il primo spunto è di Drogba che entra in area dalla sinistra e, tallonato da Barzagli, si defila, ma riesce a trovare l’angolo giusto per calciare verso il primo palo, sul quale è appostato Buffon. Al 23’ Pirlo pesca Vucinic sul filo del fuorigioco. Il controllo a seguire con il tacco è un pezzo di rara bravura, ma nello scatto il montenegrino perde l’equilibrio e non solo viene recuperato, ma sente fastidio al muscolo ed è costretto a uscire dal campo.

Al suo posto entra Quagliarella, che mostra subito una buona intesa con Tevez e arriva a deviare il suggerimento dell’argentino, ma è pressato e mette sull’esterno della rete. La Juve prende campo, attacca con maggior convinzione e proprio nel suo momento migliore subisce un gol evitabilissimo: Bonucci sbaglia la misura di un retropassaggio e sul pallone si avventa Drogba, che evita l’uscita fuori area di Buffon e deposita in rete.

Il vantaggio turco è una doccia fredda, ma i bianconeri cercano di scuotersi immediatamente. Tevez arriva per tre volte al tiro: il primo è deviato in angolo, il secondo è da posizione irregolare, il terzo termina fuori di poco. Ci provano anche Asamoah e Quagliarella, ma entrambi trovano Muslera perfettamente piazzato.

Sotto di un gol all’intervallo, la Juve si ripresenta con Isla al posto di Lichsteiner e con un piglio diverso. La manovra è più veloce ed efficace e le occasioni non tardano ad arrivare. Tevez conclude centralmente, Asamoah, Quagliarella e Pirlo cercano il tiro da fuori, calciando alto, ma la gara ora ha un padrone ben definito.

I bianconeri provano anche soluzioni coraggiose, come le due sventole di Vidal nell’arco di un minuto, tra il 13’ e il 14’, perfette come esecuzione, meno come mira. Il Galatasaray si limita a contenere e a giocare di rimessa, affidandosi alla rapidità di Snejider e alla potenza di Drogba, e Conte aumenta le “bocche da fuoco”, inserendo Llorente al posto di Bonucci. A presidiare la metà campo rimangono solo Chiellini e Barzagli, con Isla e Asamoah che arretrano sulla linea dei difensori nelle rare occasioni in cui i turchi entrano in possesso di palla. Il Re Leone, appena messo piede in campo, stacca su un traversone dalla sinistra di Asamoah, ma alza sopra la traversa.

La Juve non molla e poco dopo la mezz’ora arriva il giusto premio. Quagliarella controlla in area e salta Amrabat che lo stende senza troppi complimenti, proprio sotto lo sguardo di Kassai. Il fischietto ungherese indica il discetto e Vidal piazza il pallone nel “sette”.

Adesso lo Stadium “ribolle” come aveva chiesto Conte alla vigilia e spinge la squadra a completare l’opera. E la Juve risponde. Al 42’ Pirlo batte una punizione corta per Tevez che spara dal limite, ma il tiro viene respinto ancora sui piedi del regista. Questa volta il pallone viene indirizzato verso l’area, perfetto per la testa di Quagliarella che da due passi insacca. L’urlo resta soffocato in gola però. Perché appena riprende il gioco il Galatasaray pareggia: Drogba di testa serve il liberissimo Bulut che si inserisce in area e batte Buffon.

L’assalto finale a questo punto è inutile. L’impresa riesce solo a metà e la Juve incassa il secondo pareggio in Champions, in attesa di sfidare al Bernabeu, il Real Madrid.

JUVENTUS-GALATASARAY 2-2

RETI: Drogba 36’ pt, Vidal (rig) 33’ st, Quagliarella 42’ st, Bulut 43’ st

JUVENTUS Buffon; Barzagli, Bonucci (25’ st Llorente), Chiellini; Lichsteiner (1’ st Isla), Vidal, Pirlo, Pogba, Asamoah; Tevez, Vucinic (26’ pt Quagliarella) A disposizione: Storari, Ogbonna, Peluso, Marchisio Allenatore: Conte.

GALATASARAY Muslera; Eboue, Semih Kaya (26’ pt Gokhan Zan), Chedjou, Hakan Balta; Felipe Melo, Selcuk; Riera (15’ st Amrabat), Snejider (29’ st Bulut), Bruma; Drogba A disposizione: Ceylan, Sarioglu, Baytar, Yilmaz Burak Allenatore: Mancini.

ARBITRO: Viktor Kassai (HUN) ASSISTENTI: György Ring (HUN) , Vencel Tóth (HUN) QUARTO UFFICIALE: Robert Kispal (HUN) ARBITRI D’AREA: Tamás Bognar (HUN) , Mihaly Fabian (HUN)

AMMONITI: 27’ st Muslera, 35’ st Gokhan Zan

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