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L’identità del Verona

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L’identità del Verona
L’identità del Verona
L’identità del Verona

C’è qualche elemento in comune nelle prime 3 giornate di campionato che hanno fruttato al Verona, i 6 punti che collocano la squadra gialloblu nella parte sinistra della classifica.

In tutti e 3 gli incontri, il Verona ha avuto meno possesso palla degli avversari. Diverse le proporzioni: 10 minuti in meno con il Milan, chiamato alla rimonta per quasi tutto il secondo tempo; 6 con la Roma, gara che ha visto i veneti crollare a inizio ripresa, quando nel giro di 10 minuti ha incassato 3 reti. Stesso divario anche in casa con il Sassuolo, un dato spiegabile con l’esigenza di dover pareggiare da parte degli ospiti, visto che i padroni di casa si sono trovati in vantaggio già al dodicesimo del primo tempo.

Molto pochi i cross su azione della squadra di Mandorlini, anche se è il dato qualitativo quello che conta, visto che dai suggerimenti dalla fasce sono comunque nati alcuni gol. Anche per quanto riguarda il numero dei dribbling, gli avversari hanno sempre registrato dati migliori. Interessante, invece, è la produzione offensiva, che segnala una netta differenza tra casa e trasferta. Davanti al proprio pubblico, il comportamento è stato positivo. Contro il Milan il Verona ha effettuato lo stesso numero di tiri degli avversari, ma ha centrato 3 volte in più lo specchio della porta. Anche con il Sassuolo la precisione e l’efficacia sono risultate migliori (3 tiri in porta, 2 dei quali han significato gol): gli emiliano-romagnoli hanno concluso di più complessivamente ma in maniera velleitaria. A Roma, invece, non c’è stata gara. La formazione di Garcia è andata al tiro ben 25 volte, quella di Mandorlini poco meno della metà. Sul piano delle occasioni, il divario è stato di 9 contro 3, un numero che giustifica la sconfitta anche se le proporzioni potevano risultare diverse.

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