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La regola dello 0-1

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La regola dello 0-1
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La regola dello 0-1

Atalanta-Juventus 0-1: è questo il verdetto che incornicia la storia dei confronti diretti fra nerazzurri e bianconeri giocati in campionato a Bergamo. La prima e l’ultima partita hanno visto la Juve vincere con il minimo scarto e senza subire reti, ma lo 0-1 non si limita agli episodi estremi perché sui è verificato complessivamente in 5 circostanze.

La prima volta è datata 19 settembre 1937. E’ la gara del debutto dei bergamaschi davanti al proprio pubblico. Si gioca allo stadio Mario Brumana e a regalare il successo agli ospiti ci pensa Bergonzini a tre minuti dal termine.

Nel 1952 è John Hansen, campione danese in forza alla Juventus, a firmare un successo fondamentale per la cavalcata che porterà la squadra ad aggiudicarsi il suo nono scudetto: in quella domenica i bianconeri allungano in classifica approfittando della contemporanea sconfitta con il Torino dell’Inter, principale antagonista.

Il 3 dicembre 1978 è Marco Tardelli a segnare, dopo appena 18 minuti, con un destro sul primo palo che sorprende Bodini. Com’è tradizione del periodo, nell’Atalanta militano diversi giocatori che hanno avuto o avranno in seguito un’esperienza in bianconero: Bodini, Osti, Marchetti, Tavola e Mastropasqua compongono un numero significativo, che testimonia l’esistenza di un rapporto tra le due società per il quale il vivaio bergamasco era posto sotto grande attenzione da parte di Giampiero Boniperti.

Nel 1996, Atalanta-Juventus apre il nuovo anno. Decide un rigore trasformato da Ravanelli, concesso per un mani di una futura colonna della difesa di Marcello Lippi quale Paolo Montero.

Infine, l’ultimo successo dello scorso anno, targato Matri, che approfitta di un delizioso lancio di Pirlo per realizzare il gol vittoria. La gara si è giocata l’8 maggio 2013, tre giorni dopo la certificazione matematica della conquista del trentunesimo scudetto.

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