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Nel diluvio di Genova, il lampo dell’Apache

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Nel diluvio di Genova, il lampo dell’Apache
Nel diluvio di Genova, il lampo dell’Apache
Nel diluvio di Genova, il lampo dell’Apache

Non è mai facile tornare da Marassi con i tre punti. Men che meno quando si gioca sotto un nubifragio che impedisce alla tecnica di avere la meglio sull’agonismo. Per squarciare le nubi di Genova serve un lampo, una giocata da campioni. La Juve la confeziona in avvio di ripresa e la capitalizza con una gara tosta, in cui mostra non solo una superiorità doverosa per i Campioni d’Italia, ma anche la maturità di una squadra ormai senza sbavature, pronta ad un ulteriore salto di qualità

Neanche tre minuti e Pirlo piazza il destro dai venti metri, costringendo Da Costa al colpo di reni per deviare in angolo. La Samp è prudente e si affida soprattutto alla velocità di Eder e Gabbiadini per pungere, mentre la manovra bianconera è più continua e ragionata.

La linea a cinque piazzata da Delio Rossi a difesa dell’area chiude bene, ma concede corner a ripetizione e dalla bandierina Pirlo sa pennellare parabole insidiose. Sul cross che parte dai piedi del regista al 20’, Asamoah incorna con ottima scelta di tempo e serve un altro guizzo di Da Costa per evitare il gol.

Quando la Juve parte in velocità è uno spettacolo, specie quando sono Vucinic e Tevez a combinare. E’ da un ampio triangolo tra i due che nasce il sinistro dell’Apache al 22’, ancora neutralizzato dal portiere doriano.

E’ una gara intensa, condizionata da una pioggia inclemente, che riduce al minimo le occasioni, ma non spegne l’intensità dei bianconeri che chiudono il primo tempo con il 71% di possesso palla gettandosi in avanti a testa bassa, sbattendo però contro il muro blucerchiato.

L’acqua continua a cadere e giocare palla a terra su un campo del genere è roba da marziani. Si prega allora di controllare le origini terrestri di Vidal, Pogba e Tevez, perché l’azione che costruiscono al 13’ è da fantascienza: il cileno imposta, pescando il francese in area. Paul controlla in un fazzoletto, anticipa l’uscita di Da Costa e piazza il pallone sul destro dell’argentino, che deve solo appoggiare in rete. Tutto nel tempo di un respiro.

Sotto di un gol la Samp si scuote, ma la Juve ha più armi quando attacca: il colpo di testa di Lichtsteiner sul cross di Pogba è quasi letale e termina a lato di pochissimo.

Obiang scuote i suoi con una rasoiata dal limite, fuori dai pali, ma la Juve è solida. I bianconeri contengono la rabbia doriana e ripartono con una facilità a tratti imbarazzante, specie quando manovrano sulla tre quarti avversaria.

Il palleggio magari non produce sempre occasioni, ma ha il pregio di tenere i blucerchiati lontani dalla porta di Buffon e di sfiancarli in corse frustranti. Nei minuti finali c’è il tempo di vedere all’opera l’inedita coppia di attacco Giovinco-Llorente e il rosso sventolato da Banti di fronte a Castellini, autore di un’entrata pericolosa su Lichtsteiner. Termina con il minimo scarto, ma con il massimo risultato per i bianconeri. E anche se il campionato è iniziato solo da poche ore, la classifica ricorda tanto quella degli ultimi due anni...

SAMPDORIA-JUVENTUS 0-1

RETI: Tevez 13’ st

SAMPDORIA

Da Costa; Gastaldello (27’ st Mustafi), Palombo, Costa; De Silvestri, Eramo (27’ st Soriano), Krsticic, Obiang, Berardi (38’ st Castellini); Eder, Gabbiadini

A disposizione: Tozzo, Gavazzi, Fornasier, Salamon, Gentsoglou, Rodriguez, Wszolek, Pozzi, Sansone.

Allenatore: Rossi JUVENTUS

Buffon; Barzagli, Bonucci, Chiellini; Lichtsteiner, Vidal, Pirlo, Pogba, Asamoah; Tevez (44’ st Giovinco), Vucinic (44’ st Llorente).

A disposizione: Storari, Caceres, De Ceglie, Marrone, Ogbonna, Peluso, Isla, Padoin, Matri, Quagliarella.

Allenatore: Conte ARBITRO: Banti ASSISTENTI: Bianchi, Dobosz QUARTO UFFICIALE: Tonolini ARBITRI D’AREA: Mazzoleni, Celi

AMMONITI: 6’ st Eramo, 14’ st Gastaledello, 19’ st Vidal, 36’ st Lichtsteiner, 36’ st Vucinic

ESPULSI: 45’ st Castellini

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