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Allegri: «Possiamo crescere ancora»

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Allegri: «Possiamo crescere ancora»
Allegri: «Possiamo crescere ancora»
Allegri: «Possiamo crescere ancora»

Concentrarsi sulla finale di Coppa Italia e, prima ancora, sulla sfida contro l'Inter. È questo l'imperativo per la Juventus ora, questo quello che chiede Massimiliano Allegri ai suoi uomini. Passata l'euforia per la qualificazione alla finale di Champions, i bianconeri devono rituffarsi anima e corpo nei prossimi impegni: «Contro l'Inter dovremo giocare una buona gara, come sempre deve accadere quando si va a San Siro – sottolinea il tecnico bianconero – Ora anche chi ha giocato meno potrà fare minutaggio. Da domani tornerà a disposizione Asamoah, mentre lascerò qui a lavorare Tevez, Pirlo, Buffon, Evra e Vidal. Le gare di campionato serviranno a lavorare e mantenere una buona condizione, poi avremo la finale di Coppa Italia, che è il secondo obiettivo della stagione. Il primo era lo scudetto, mentre la Champions era un sogno. Ora è chiaro che diventi la priorità, ma non dobbiamo perdere d'occhio il resto».

Berlino insomma non deve diventare un'ossessione, anche perché sarebbe controproducente: «Prepariamo la gara di domani, poi la Coppa Italia, quindi avremo la gara contro il Napoli, quando verremo premiati per lo scudetto e poi ci godremo qualche giorno di riposo, che è importante quanto il lavoro. Dovremo preparare la finale di Champions senza stress, anche perché è il 6 giugno e non possiamo anticiparla...».

«Abbiamo raggiunto un traguardo straordinario che capita raramente nella carriera di un giocatore o di un allenatore – continua Allegri - All'inizio nessuno se lo aspettava, ma ci siamo arrivati con merito, attraverso una crescita graduale di tutta la squadra nella consapevolezza nell'autostima e nella capacità di interpretare ogni partita in modo differente. Credo che si possa ancora migliorare nella velocità dei passaggi e nella qualità del gioco, ma questo gruppo ha valori importanti, giocatori di livello europeo e mondiale. Poi, chiaramente, per arrivare in finale serve anche un pizzico di fortuna».

Fortuna certo, ma anche la straordinaria voglia di vincere messa in campo dai bianconeri, di cui è diventata manifesto l'esultanza di Buffon al termine della sfida di Madrid: «Gigi si è dimostrato ancora una volta un fuoriclasse. Ha ancora voglia e l'entusiasmo di un ragazzino e questa è la sua forza, anche perché a volte un pizzico di incoscienza aiuta. Sa anche lui che la sua carriera non sarà più lunghissima, potrà raggiungere il sesto mondiale e glielo auguro, ma è chiaro che in questi momenti gli obiettivi diventano ancora più importanti rispetto a quanto potrebbero esserlo per un ragazzo di vent'anni».

La finale di Champions centrata dai bianconeri segna anche il rilancio del calcio italiano, che ha comunque portato anche due squadre in semifinale di Europa League: «Mi spiace che non si siano qualificate perché credevo chi il Napoli potesse farcela, mentre per la Fiorentina, dopo l'andata era obiettivamente dura. Il fatto che siano arrivate così avanti però dimostra che non è tutto da buttare e che anche qui ci sono giocatori di livello. Certo, si dovrebbe crescere come infrastrutture, come tutela delle giovanili e migliorare, ma senza cambiare la nostra cultura calcistica. Abbiamo vinto quattro mondiali e non capita per caso...».

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