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Allegri: «È sempre Juve-Milan»

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Allegri: «È sempre Juve-Milan»
Allegri: «È sempre Juve-Milan»
Allegri: «È sempre Juve-Milan»

«È sempre Juventus-Milan». Massimiliano Allegri inizia la conferenza stampa alla vigilia della sfida contro i rossoneri mettendo subito le cose in chiaro. Non conta il momento differente vissuto dalle due squadre, non contano i 21 punti di distacco in classifica. In una gara del genere si parte alla pari. Sempre. «Affrontiamo una squadra che ha vinto l'ultima partita, che ha trovato difficoltà a gennaio, ma ha fatto un ottimo dicembre, battendo il Napoli e pareggiando a Roma – ricorda il tecnico - Galliani ha fatto un ottimo mercato, prendendo quattro potenziali Nazionali, Antonelli, Destro, Cerci e Paletta. La vita è fatta di cicli, che iniziano e finiscono. In questo momento la Juventus è molto più avanti del Milan che però ha tutte le potenzialità per centrare un posto in Europa e per tornare a essere la nostra principale antagonista. È tutto tranne che una gara facile e cercheremo di fare una grande partita sul piano dell'intensità e della tecnica».

Allegri spegne poi i facili entusiasmi di chi vede la Juve già scudettata: «Sento e leggo che la Juve ha vinto il campionato e non è così. È un fatto oggettivo non aver ancora vinto. La Roma può fare 94 punti potenzialmente, quindi al momento è quella la quota scudetto. I giallorossi sono ancora in lotta, così come il Napoli che può fare una grande rincorsa. È tutto aperto e dobbiamo avere la consapevolezza di non aver fatto ancora nulla. Con 50 punti non vinci né lo scudetto, né ti garantisci la Champions League. Queste voci possono distogliere dall'obiettivo finale e noi ne abbiamo tanti, quindi dobbiamo mantenere equilibrio e sapere che quello che dobbiamo centrare è ancora lontano».

Il tecnico domani si troverà di fronte al suo recente passato, ma lui è abituato a guardare avanti ed è con questo atteggiamento che ha saputo conquistare i tifosi bianconeri: «Quando sono arrivato era normale che non fossero contenti perché era andato via un allenatore che in tre anni, insieme a società e giocatori aveva vinto tre scudetti e arrivava quello che aveva guidato una squadra antagonista. Il mio obiettivo però era ben chiaro e lo sto portando avanti, sperando di vincere qualche trofeo. Il clima è cambiato, perché la vita aggiusta tutto e nel calcio quello che conta sono i risultati. E soprattuto conta la Juventus. Qui sono passati grandi allenatori, grandi dirigenti, ma è la società la colonna portante di tutti i risultati che arrivano dal campo»

E tornando al campo e alla gara contro il Milan, con la squalifica di Lichtsteiner e le condizioni di Caceres ancora da verificare, la difesa a tre potrebbe essere una soluzione, ma Allegri non scioglie ancora i dubbi: «La formazione la deciderò domani mattina. A destra non ci saranno Lichtsteiner e probabilmente Caceres, quindi giocherà un altro, che sia Pepe, Padoin... Dovrò vedere se Evra è recuperato e valuterò i giocatori da impiegare più che il modulo. La buona notizia è che Vidal è recuperato».

La rosa è comunque sufficientemente ampia da garantire al tecnico ampie possibilità di scelta, anche grazie al mercato di gennaio: «È stato ottimo – sottolinea Allegri – mÈ tornato Matri, che a Genova, nel girone di andata, ha fatto sette gol. Sturaro è molto bravo e può diventare un giocatore importante nell'immediato e nel futuro. È un ragazzo equilibrato e sembra più esperto degli anni che ha. È un interno di metà campo, ma può giocare anche davanti alla difesa e in certe partite può fare anche il terzino. E poi c'è De Ceglie, che è stato tanti anni alla Juve. Il recupero di Asamoah è ancora abbastanza lungo e con Paolo abbiamo ricomposto la linea dei terzini sinistri, con lui, Evra e Padoin, che può giocare dappertutto. Avere un giocatore come lui è molto importante».

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