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Ancora nel segno dell'Apache

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Ancora nel segno dell'Apache
Ancora nel segno dell'Apache
Ancora nel segno dell'Apache

Ancora una vittoria per 1-0, di quelle che piacciono ad Allegri. Ottenuta grazie ad una superba giocata del solito Tevez, ai minimi rischi corsi in difesa e ad una nuova prova di maturità: l'euforia per la vittoria di Dortmund è ormai smaltita, ma contro il Genoa la Juve mostra la stessa feroce determinazione del Westaflenstadion. Il messaggio di Allegri alla vigilia, «le prossime tre partite saranno decisive», viene perfettamente recepito e i rossoblu ben presto devono chiudersi a difendere la propria area.

Lo fanno con ordine, va detto, e nonostante le ottime intenzioni di Tevez e Llorente, Perin non ha molto di cui preoccuparsi nei primi venticinque minuti. È invece Buffon a doversi sporcare la divisa per anticipare Lestienne, servito involontariamente in area da un tiro di Bertolacci, deviato dalla difesa.

Poi, dopo venticinque minuti appunto, Tevez decide che lo 0-0 è durato anche troppo. L'Apache riceve da Pereyra al limite, entra in area dalla destra lasciando sul posto Bertolacci e De Maio e, quando tutti si aspettano un traversone, vista la posizione defilata, spara un missile terra-aria sotto la traversa.

E con questo sono 16 gol in campionato, 24 in 36 partite stagionali. Devastante. La gara a questo punto si addormenta un po' e la Juve non ha difficoltà a gestirla. Potrebbe anzi andare al riposo con un doppio vantaggio se, proprio allo scadere del primo tempo, prima Perin e poi la traversa non respingessero i tentativi di Llorente e Chiellini.

Si va al piccolo trotto anche in avvio di ripresa ed è ancora una fiammata di Tevez a suonare la sveglia. Questa volta l'argentino, pur pressato da due avversari, riesce a servire Lichtsteiner in area. Lo svizzero appoggia a Pereyra che viene steso da Roncaglia. È rigore e si incarica della battuta proprio l'Apache, che però si fa ipnotizzare da Lamanna, entrato al posto dell'infortunato Perin.

Il raddoppio sembra proprio non voler arrivare quando, poco dopo, il tiro di Llorente, indirizzato in rete, viene spedito in angolo da una provvidenziale scivolata di Kucka. Allegri manda in campo Pepe e Matri al posto di Lichtsteiner e Llorente e passa alla difesa a quattro. Alla mezz'ora i due nuovi entrati combinano da calcio piazzato: l'esterno crossa, l'attaccante devia di testa, ma tra le braccia di Lamanna.

Non chiudendo la gara però, si rischia che il Genoa riesca a riaprirla e al 35' ci vuole tutta la classe e l'esperienza di Barzagli per anticipare Perotti, liberato davanti alla porta dal traversone di Roncaglia. Rimarrà comunque questa l'unica occasione confezionata dagli ospiti. I bianconeri controllano in difesa, provano a pungere in contropiede e portano l'1-0 fino al fischio finale. Tutto semplice, lineare, perfetto. Poteva essere una gara rognosa:la Juve l'ha vinta con un'autorevolezza che ormai è un marchio di fabbrica.

JUVENTUS-GENOA 1-0

RETI: Tevez 25' pt

JUVENTUS Buffon; Barzagli, Bonucci, Chiellini; Lichtsteiner (27' st Pepe), Pereyra, Marchisio, Vidal (43' st Sturaro), Padoin; Llorente (27' st Matri), Tevez. A disposizione: Storari, Rubinho, Ogbonna , Evra, Vitale, Coman. Allenatore: Allegri

GENOA Perin (7' st Lamanna); Roncaglia, Burdisso, De Maio; Edenilson, Bertolacci, Kucka, Bergdich; Lestienne (21' st Laxalt), Perotti, Niang (1' st Boriello). A disposizione: Izzo, Tambè, Marchese, Tino Costa, Mandragora, Sommariva, Pavoletti. Allenatore: Gasperini

ARBITRO: Di Bello ASSISTENTI: De Luca, Barbirati QUARTO UFFICIALE: Galloni ARBITRI D'AREA: Rocchi, Maresca

AMMONITI: 14' pt Perotti, 22' pt Bertolacci, 4' st Borriello, 4' st Bonucci, 15' st Roncaglia

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