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#ASMWATCH – Monaco, reparto per reparto

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#ASMWATCH – Monaco, reparto per reparto
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Lasciatosi alle spalle Bayer Leverkusen (poi uscito con l’Atletico Madrid), Zenit, Benfica e sbarazzatosi dell’Arsenal, domani il Monaco del portoghese Leonardo Jardim dovrà vedersela contro i ragazzi di Allegri.

Bisognerà stare attenti a non sottovalutare la squadra del principato, che vive un grande momento di forma sia in campionato, dove sta recuperando posizioni scalando la vetta, sia in Champions League. «Giocare il ritorno in casa è un vantaggio . «Quando sono partiti James e Falcao, tutti hanno pensato che saremmo finiti appena tra le prime dieci squadre di Ligue 1 e non avremmo passato la fase a gironi di Champions. Abbiamo dimostrato il contrario».

IL CAMMINO IN CHAMPIONS Inserita nel gruppo C con Benfica, Zenit San Pietroburgo e Bayer Leverkusen, ecco come si è comportata partita dopo partita fino alla qualificazione come prima del girone.

16-09-2014 Monaco - Bayer Leverkusen 1-0 01-10-2014 Zenit - Monaco 0-0 22-10-2014 Monaco - Benfica 0-0 04-11-2014 Benfica - Monaco 1-0 26-11-2014 Bayer Leverkusen - Monaco 0-1 09-12-2014 Monaco - Zenit 2-0 Contro l'Arsenal, a sorpresa i ragazzi di Jardim si sono imposti espugnando l'Emirates per 1-3, salvaguardando la qualificazione giunta per la regola dei gol in trasferta nonostante lo 0-2 rimediato allo Stade Louis II.

SOLIDITA’ DIFENSIVA Fabinho, Raggi, Carvalho, Kurzawa la linea a 4 davanti a Subasic, il giocatore in assoluto più presente in questa edizione della coppa europea per il Monaco (720 minuti giocati).

Quattro partite e una rete in Champions anche per Aymen Abdennour, titolare nell’ultima sfida contro il Caen: l’ex difensore tunisino del Tolosa, fermo ad inizio stagione per un infortunio muscolare, ha colpito nel 2-0 europeo contro lo Zenit. Raggi è il difensore che nella competizione europea ha la più alta percentuale di contrasti vinti (80%) e respinte difensive 33: estremamente coriaceo sul gioco aereo (22 respinte di testa), è un caposaldo della retroguardia di Jardim. L’ex Chelsea e Real Madrid, Ricardo Carvalho, era in panchina durante l’ultima gara persa 0-2 contro l’Arsenal in quanto di recupero da un infortunio che gli ha fatto saltare anche la gara di andata all’Emirates. Con lui in campo è arrivata solamente la sconfitta di misura contro il Benfica nel novembre scorso. E’ tornato in campo contro il Bastia, giocando 90’ da capitano: il match si è concluso 3-0 per la squadra del Principato. Da allora il Monaco in campionato ha subito due reti in quattro partite.

CENTROCAMPO DI GAMBA E QUALITA’ Il trio formato da Moutinho, Toulalan e Kondogbia è un giusto mix di tecnica e atletismo.

L’ex giocatore del Porto, trequartista centrale classe ’86, è il fulcro del gioco monegasco: 348 i passaggi in Champions per lui, conditi da due assist (contro Zenit e Arsenal) e 10 occasioni create.

Dai suoi piedi sono anche partiti 10 cross in Europa, 26 lanci positivi e 10 occasioni create ma, soprattutto, il gol partita nella vittoria inaugurale del girone contro il Leverkusen (1-0). In Ligue 1 ha segnato contro Evian e Caen, giocando tutte le partite ad eccezione di quella contro il Bastia.

Ci sarà domani anche Toulalan, convocato ieri sera dal tecnico dei monegaschi: venerdì era dovuto uscire dal campo al 5’ della ripresa a causa di un fastidio muscolare alla coscia, e si temeva il peggio. Allarme ridimensionato, tuttavia: il nazionale francese e capitano del Monaco, cresciuto nelle giovanili del Nantes, è il secondo faro del centrocampo dietro Moutinho in termini di minuti giocati (630), passaggi positivi e lanci positivi (237 e 15 in Champions). E’ sempre sceso in campo anche il marocchino Dirar, autentico jolly di fascia destra e temibile incursore sulla via esterna: uno che quando c’è da mettere il piede non si lascia pregare, come testimonia il 92% di contrasti vinti.

Raramente, infine, Jardim si priva di Kondogbia, giovane centrocampista centroafricano naturalizzato francese col vizio del gol (uno in questa edizione della Champions), mancino dotato di un ottimo potenziale tecnico ed atletico occasionalmente schierabile dietro le punte ma, più spesso e volentieri, come mezz’ala frangiflutti. In Europa è colui che ha recuperato più palloni dietro a Toulalan (56).

Tante le soluzioni tattiche a disposizione del tecnico portoghese del Monaco, dunque: nell’ultima gara contro il Caen si è infatti visto un 4-2-3-1, con Silva, Moutinho e Ferreira alle spalle dell’unica punta Martial.

Poco utilizzato (3 presenze in Champions, 10 in campionato senza gol né assist) il nuovo acquisto proveniente dal Rennes Bakayoko, out per tutta la seconda parte di stagione per un infortunio alla coscia.

LE SOLUZIONI OFFENSIVE Con il 14% di realizzazione in Champions (7 reti, 0.88 di media) il reparto offensivo del Monaco è uno dei più sterili tra quelli delle otto squadre qualificate ai quarti di finale. Un legno colpito fa oscillare di poco la statistica, che vede un pallone indirizzato verso lo specchio ogni tre centrare il bersaglio.

Ferreira-Carrasco è il giocatore che in Champions per il Monaco ha tentato più conclusioni nello specchio (6) di tutti, oltre ad averne fatte di più in totale (17). Seguono Toulalan, Ocampos (in prestito da gennaio al Marsiglia), Berbatov e Kondogbia (una rete ciascuno il bottino, spalmato ugualmente tra i protagonisti della manovra offensiva) . Il copione che porta al tiro si sviluppa prevalentemente per vie centrali: un solo calcio piazzato fin qui è arrivato ad impensierire lo specchio della porta avversaria, a cui si sommano 8 conclusioni indirette da palla inattiva. La maggior parte delle occasioni arrivano pertanto dallo sviluppo della manovra offensiva piuttosto che dai calci piazzati. Attenzione alla duttilità della punta dell’U21 francese Anthony Martial, francese di origine guadalupese: schierabile anche come ala destra o sinistra, ruolo che ha ricoperto più spesso in questa edizione della Champions dove ha giocato 252 minuti. Pezzo forte del suo repertorio europeo il dribbling (7 quelli riusciti), ma sa anche giocare di sponda per fare salire la squadra ed è un ottimo finalizzatore (a secco, tuttavia, in questa campagna continentale). In avanti, la punta di riferimento è Berbatov, goleador di vecchia razza, mentre ai suoi lati agiscono il giovanissimo francese Martial e il marocchino Dirar, che abbiamo conosciuto poco sopra, in un 4-3-3 o 4-2-3-1 molto accorto sulle corsie laterali.

Il bulgaro non ha giocato le ultime due gare di campionato, rimpiazzato proprio da Martial, a segno proprio contro il Caen. Nonostante abbia messo il suo nome a tabellino marcatori una sola volta in Champions, il 34enne ha già segnato 7 volte in campionato e una in Coupe de la Ligue. Utile il suo lavoro di sponda (11 in Europa) e di mantenimento palla (11 falli subiti, quattro occasioni create) per dare respiro alla manovra offensiva e permettere ai compagni di schierarsi in attacco.

Poco spazio ha infine trovato in Champions il nuovo acquisto 2014/15, ovvero il fantasista Bernardo Silva, che contro il Caen si è messo in luce segnando dopo una bella serpentina. Solo 68 i minuti giocati in Europa per lui, che conta di accrescere il minutaggio a partire proprio da domani sera. Cresciuto nelle giovanili del Benfica, il 20enne è stato riscattato a gennaio dopo essere arrivato in estate in riva al Mediterraneo con la formula del prestito. Mancino, elegante, grazie a lui Jardim ha potuto puntare su moduli come il 4-2-3-1 o addirittura il 4-5-1, sopperendo così alla cessione estiva di James Rodriguez al Real Madrid. Meno dribbling ma più partecipazione in fase di costruzione della manovra, in Europa presidia prevalentemente la fascia destra.

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