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Buffon e Bonucci: «Siamo la Juve, giochiamocela»

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Buffon e Bonucci: «Siamo la Juve, giochiamocela»
Buffon e Bonucci: «Siamo la Juve, giochiamocela»
Buffon e Bonucci: «Siamo la Juve, giochiamocela»

«Siamo in finale grazie a un gruppo fantastico - continua Bonucci - e la partita di domani non può essere ridotta all’attacco del Barca contro la difesa della Juve. Dovremo fare una grande gara come quella contro il Borussia, che è stata la molla che ci ha permesso di arrivare fino qui. Siamo consapevoli di essere un gradino sotto al Barcellona, ma in una finale le differenze si assottigliano. Spetterà a noi lottare su ogni pallone e farlo anche per onorare le vittime dell'Heysel a trent'anni dalla tragedia. Dovrà essere uno stimolo in più per dedicare la Coppa a chi ha perso la vita per seguire la propria squadra del cuore». Visto l'infortunio di Chiellini, Leo farà probabilmente coppia con Barzagli «uno dei migliori al mondo, nell’uno contro uno è fortissimo, ha fisico e come lui ce ne sono pochi – sottolinea il difensore - Il mio modo di giocare sarà sempre lo stesso, non è il compagno di reparto che ti fa cambiare caratteristiche. Nelle mie c’è un qualcosa che aiuta la squadra, sono sempre stato descritto come un giocatore di personalità e voglio metterla in campo anche domani sera. La perdita di Giorgio è importante, non solo sul campo ma anche in spogliatoio. Anche se sarà presente, il suo carattere e la sua grinta sarebbero stati importanti per preparare la gara. Noi italiani però nei momenti di difficoltà tiriamo fuori il meglio. Siamo venuti qui con la consapevolezza di essere una grande squadra e giocheremo per regalare un sogno anche a Giorgio e a tutti gli juventini». L'adrenalina scorre a fiumi e il fatto di giocare contro quella che al momento è considerata la squadra più forte del mondo non fa che rincarare la dose: «La componente emozionale ci sarà e giocherà una parte importante nella gara -spiega Buffon - ma si incontrano due squadre composte da giocatori che hanno un bagaglio di esperienza importante per gestire queste situazioni. Loro partono avvantaggiati, con merito, perché hanno grandi valori individuali e penso che una squadra con Messi, Suarez e Neymar, Iniesta, non possa non esserlo. Penso anche che una squadra con giocatori come Tevez, Bonucci, Pirlo, Marchisio, Pogba, non sia per forza vittima sacrificale». Insomma i bianconeri sono carichi, ma non per questo non regalano qualche sorriso quando viene chiesto loro come siano stati salutati dai rispettivi figli: «I miei sono tifosi uno di Messi e l'altro di Neymar – risponde Gigi – Avrebbero preferito una finale contro un'altra squadra, anche se comunque tiferanno Juve». «Quando Lorenzo mi ha salutato questa mattina mi ha chiesto: “Papà, dove vai?” - racconta Bonucci - Quando gli ho risposto “A Berlino, devo giocare”, si è lamentato: “Uffa, volevo andare al mare..". Gli ho detto che lo farò partire presto con la mamma e un bel regalo...». Il siparietto familiare stempera gli animi, ma si torna ben presto a concentrarsi sulla gara. «La Juve è sempre stata rappresentata da campioni e questo ci rende orgogliosi perché evidentemente non siamo qui per caso, anche perché la storia dice che questa società dovrebbe arrivare quasi sempre almeno in semifinale. Quindi se domani dovessero andar bene le cose, avremmo fatto qualcosa di inaspettato e grandioso, ma non mi strapperei i capelli dalla gioia, perché siamo la Juve rappresentiamo il meglio delle squadre italiane, e ci sta che si vinca la Champions...»

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