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Buffon e Chiellini, la storia continua

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Buffon e Chiellini, la storia continua
Buffon e Chiellini, la storia continua
Buffon e Chiellini, la storia continua

La Juventus, Gigi Buffon e Giorgio Chiellini: tre protagonisti e una storia di cui di dovranno scrivere ancora pagine importanti. Il capitano e il vice hanno rinnovato il loro legame con la società, il primo fino al 2017, il secondo fino al 2018 e l'annuncio è stato dato oggi con entrambi seduti al fianco del Presidente Agnelli: un'immagine che da sola spiega meglio di tante parole cosa significa juventinità.

Del resto, oltre alle qualità dei due campioni, è proprio questo uno dei motivi che hanno portato al rinnovo: «Gigi è Giorgio erano in Paradiso e con la Juve sono scesi all'Inferno – ricorda Agnelli – Hanno attraversato un periodo difficile e l'hanno riportata in Paradiso. Loro incarnano i valori che contraddistinguono la Juventus: la cultura del lavoro, la voglia di non mollare mai. La consapevolezza che quello che conta è la ricerca continua e costante di un solo risultato: la vittoria».

«La loro leadership, dentro e fuori dal campo, è assoluta – prosegue il Presidente - E il periodo che meglio la simboleggia è quello dei primi mesi della stagione 12/13, affrontati senza allenatore in panchina. In quel momento Gigi, con le sue parole in spogliatoio, è sempre stato un punto fermo per la squadra e Giorgio è stato la trasposizione sul campo della grinta e della ricerca del risultato. Su Gigi non posso che ripetere quanto dissi il 23 gennaio 2013, quando annunciammo insieme il precedente rinnovo: prima ancora che al calciatore, in lui si guarda all'uomo, leale, corretto e trasparente. Non erano parole di circostanza allora e non lo sono oggi. Giorgio è esempio per i giovani, ma non solo per quelli che sperano di diventare calciatori, ma per tutti coloro che inseguono il successo: è la dimostrazione che il lavoro, l'applicazione, l'impegno, la costanza pagano, sempre».

Buffon, già 14 stagioni e oltre 500 presenze in bianconero, sette scudetti, quattro Supercoppe Italiane, una Coppa del Mondo conquistati. Chiellini, 10 anni e 335 partite spese al servizio della Juve, quattro scudetti e due Supercoppe Italiane. I due hanno già dato moltissimo alla causa, ma il rinnovo «non è un riconoscimento alla carriera – sottolinea Agnelli, concludendo l'introduzione della conferenza stampa – perché anche loro, come la Juve, hanno ancora fame di successi. Abbiamo deciso di proseguire insieme il nostro percorso perché non abbiamo esaurito gli obiettivi da raggiungere, né i sogni da inseguire. Sappiamo che per tramutarli in realtà ci vuole coerenza ed è un valore che Gigi e Giorgio hanno dimostrato di possedere».

Parole del genere non possono che emozionare anche un campione scafato come Buffon: «E' una giornata speciale e gratificante – esordisce il capitano – Questi attestati di stima mi rendono orgoglioso della scelta fatta quattordici anni fa, perché il rapporto con la Juve e con la Famiglia Agnelli mi ha formato, migliorare e regalato nuove certezze, come giocatore e come uomo. Sono contento di condividere questa giornata con Giorgio, perché come ha detto il Presidente è un esempio per i giovani, perché con il lavoro, il sacrificio, la professionalità e la disciplina è riuscito a ritagliarsi un ruolo da grande protagonista». «Questo potrebbe essere il mio ultimi contratto? E' un'ipotesi da prendere in considerazione, ma non mi turba. Vivo il presente con entusiasmo e energia, sperando che nel futuro prossimo possa arrivare qualcosa insperato e inaspettato. Quello che mi interessa è essere ancora un valore aggiunto in campo e in spogliatoio. Se le mie prestazioni dovessero continuare su alti livelli vedremo, altrimenti non sarà un problema, perché dalal Juve ho sempre avuto la massima considerazione. Mi ha dato tutto quello che cercavo e non sarà mai in debito con me».

E' visibilmente emozionato anche Giorgio Chiellini e non lo nasconde quando prende la parola: «In questo momento ripenso a tutte le persone che in questi dieci anni mi hanno aiutato a crescere. In questa città e in questa società sono diventato uomo: l'inizio era stato traumatico, con la famiglia e gli amici lontani, ma giorno dopo giorno mi sono sentito sempre più a mio agio e ho scoperto una famiglia anche qui alla Juve. Una famiglia che lavora ogni giorno per aiutare noi giocatori a raggiungere gli obiettivi e spero di renderla fiera di me fino all'ultimo giorno».

«Quello che più mi inorgoglisce è il fatto che fra tanti anni, quando di parlerà di Buffon o Chiellini si penserà alla Juve – ribadisce Chiellini – perché le nostre figure saranno identificate con questa società».

Gigi e Chiello sono già due bandiere nel senso più pieno del termine, ma non sono gli anni di militanza in bianconero a renderli tali, quanto «il riconoscimento dei dirigenti o dei tifosi – spiega Buffon – E' solo quando sono gli altri a farti sentire parte della storia di una società che hai la sensazione di essere una bandiera». E della storia bianconera fanno ormai parte i trofei conquistati, i tanti successi ottenuti insieme. Ci sono stati però anche momenti meno piacevoli e se potessero riviverli per cambiarne l'esito, Chiellini e Buffon hanno pochi dubbi: «Il non essere riusciti a raggiungere la finale di Europa League lo scorso anno – ricorda Giorgio - Eravamo convinti di poter vivere un grande traguardo nel nostro stadio e non esserci riusciti è un grosso rammarico». «Anche la finale di Coppa Italia persa contro il Napoli ci ha lasciato l'amaro in bocca – aggiunge Buffon – Avremmo potuto centrare un'accoppiata eccezionale quell'anno».

Per un sogno sfumato, ce ne sono ancora altri da inseguire: «Sappiamo tutti qual'è il riconoscimento più importante per un club – sottolinea Gigi riferendosi ovviamente alla Champions League – E sappiamo anche che è un sogno. A volte però diventano realizzabili, quindi non poniamoci limiti».

«La Juventus ambisce a vincere ogni competizione - conclude il Presidente Agnelli - E' nel nostro DNA. Siamo consapevoli che non siamo gli unici ad avere questa voglia, ma stiamo facendo passi importanti per poter porre la Champions come obiettivo. Teniamo presente che, dal 2004, il Real Madrid in ogni stagione è partito per vincerla e c'è riuscito solo nel 2014. Questo spiega quanto sia difficile. Credo anche però che questa squadra abbia le potenzialità per stare tra le prime otto d'Europa e da quel momento in poi la manifestazione è tale per cui un episodio può essere determinante. Parlo a nome di tutta la società, dello staff tecnico e dei tifosi: il nostro sogno è quello». E con gente come Gigi e Giorgio si può provare a realizzarlo

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