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Clemenza: «La Juve, un onore»

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Clemenza: «La Juve, un onore»
Clemenza: «La Juve, un onore»
Clemenza: «La Juve, un onore»

«Se devo essere sincero, non pensavo di fare così tanti gol, è una stagione sorprendente anche per me». E che gol: nella personale bacheca di Luca Clemenza, numero 10 della primavera, quest’anno ci sono vittime dai nomi importanti, come il Toro, nel derby di andata. «Probabilmente è la rete cui sono maggiormente affezionato in questa stagione – racconta a JTv Clemenza, che ricorda come è nata la sua segnatura contro i granata – Non ci sono stato a pensare tanto sopra. Ho visto passare il pallone e la ho colpita di esterno collo. È andata bene. Ma sono legato a questa rete non tanto e non solo per la bellezza, quanto per l’importanza, dato che ci ha fatto vincere un derby».

Un gran tiro che conclude un derby: è successo anche a un certo Andrea Pirlo, quest’anno e il paragone sicuramente è gradito a Luca: «Pirlo è uno dei giocatori cui mi ispiro. È un calciatore straordinario».

La stagione entra nelle fasi decisive: innanzitutto c’è da concludere al meglio la stagione regolare, per esempio superando il Parma. «Noi pensiamo solo a vincere, poi si vedrà. Certo, agguantare il terzo posto sarebbe importante per un abbinamento migliore nei playoff: vedremo».

Intanto finora l’annata, per lui e per la squadra è da considerarsi positiva: «Con Grosso mi trovo veramente bene, mi fa giocare in una posizione che prediligo, fra centrocampo e attacco. Per questo, forse, segno spesso da fuori». Quanto alla squadra: «Il Mister fa molta attenzione al gruppo, non perde la calma e ti responsabilizza. Inoltre ci fa giocare molto con il pallone, è importante per lui che noi siamo affiatati e devo dire che lo siamo. I risultati in campo si vedono, la Juve è una squadra che vuole sempre imporre il suo gioco e che non è inferiore a nessuno».

Questa stagione positiva permette a Clemenza di continuare un percorso di crescita che potrebbe portarlo, magari , alle soglie della prima squadra: «Per me è molto emozionante pensare al percorso che ho fatto in questi anni, dalla squadra nel mio paese alla Juve. Ricordo ancora le sensazioni che provai quando, all’inizio della mia esperienza qui, con mio papà venni a Torino per visitare la società e le strutture. Mi sembrava un sogno e un po’ mi sembra di viverlo ancora».

Un sogno che prosegue con una maglia pesante: la dieci. «Non ci penso – spiega Luca – Vado in campo e gioco per la squadra, sapendo che sto lavorando anche per il mio futuro come calciatore, con la consapevolezza dei miei mezzi ma anche una gran voglia di lavorare e migliorarmi sempre. Penso tutti i giorni alla strada che sto facendo e che ancora mi manca. Così come in ogni minuto ho sempre presente il peso che ha la maglia bianconera. La Juve è un sogno per ogni bambino, devi cercare di onorare la divisa partita dopo partita. Io vivo questa esperienza incredibile da quattro anni e spero che duri per tanto tempo».

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