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Comanda la Signora

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Una partita pazzesca, magari non tecnicamente impeccabile, ma di quelle da raccontare ai nipotini. Una vittoria sofferta e per questo ancor più esaltante, maturata dopo essere passati in vantaggio, essere stati raggiunti e superati, aver riagguantato il pareggio e, negli ultimi attimi, aver trovato un gol tanto bello quanto importante.

Nella serata che segna il record di incasso in Serie A per lo Stadium , in cui tutto il mondo è collegato per vedere le migliori squadre italiane affrontarsi, in cui Andrea Pirlo torna in campo dal primo minuto, la Juve agguanta i tre punti che la proiettano da sola in testa alla classifica e che, considerando anche lo scorso campionato, segnano il nuovo record di successi casalinghi consecutivi: ben 22.

Che si sarebbe dovuto faticare per farcela si capisce fin dall'inizio, quando i primi dieci minuti trascorrono a suon di palleggi, da una parte e dall'altra. E' come se le due squadre, quando attaccano, più che cercare una soluzione, aspettino l'errore altrui per approfittarne. Quando la Roma ne commette uno, lasciando a Tevez lo spazio per infilarsi in area, per poco la Juve non passa. Il tiro dell'Apache è sporco, ma sul pallone arriva Marchisio che potrebbe calciare da due passi, se Manolas non lo ostacolasse facendolo terminare a terra.

Gli inserimenti del Principino sono le cose migliori della prima parte di gara ed è ancora lui ad arrivare sul perfetto lancio di Bonucci e a colpire al volo, mettendo a lato.

E' una gara equilibrata, in cui la Juve sembra comunque avere una marcia in più rispetto ai giallorossi e quando al 25' Maicon, appostato sulla line dell'area, respinge la punizione di Pirlo con il braccio, il rigore è il meritato premio agli sforzi dei padroni di casa.

Le proteste della Roma non servono certo a togliere a Tevez la concentrazione per segnare dal dischetto il suo quinto gol in campionato. Garcia evidentemente esagera e Rocchi lo allontana dalla panchina, ma pochi minuti dopo, il tecnico può assistere alla tribuna al pareggio dei suoi, anche questo su rigore: Lichtsteiner atterra Totti in area sugli sviluppi di un calcio piazzato e lo stesso capitano giallorosso trasforma.

La Juve non si scompone e per quanto la gara si incattivisca e volino colpi proibiti, i bianconeri sembrano poter controllare il gioco e vanno vicini al vantaggio con il colpo di testa a lato di Chiellini, ma è invece la Roma a passare: Gervinho parte dalla destra e salta Caceres, costretto poco dopo a uscire per un fastidio muscolare. Il tocco dal limite mette Iturbe davanti alla porta e il pallone piazzato tra Buffon e il palo vale il raddoppio per la squadra di Garcia.

Questo sì potrebbe essere un colpo da ko: subire due reti e vedere completamente ribaltato il punteggio in poco più di dieci minuti stenderebbe chiunque. Non i Campioni d'Italia, che per quanto il cronometro ormai indichi la via degli spogliatoi, non mollano fino all'ultimo secondo. Una caparbietà che viene premiata quando al 48' Pogba entra in area dalla sinistra e viene steso da Pjanic. E' ancora rigore. E' ancora il momento di Carlos Tevez. E' ancora parità.

La Juve si ripresenta in campo con Ogbonna al posto di Caceres e con un perfetto assist di Marchisio per Pogba, che sbaglia però il controllo al momento di entrare in area e permette a Skorupski di bloccare in uscita bassa. I ritmi sono più bassi rispetto al primo tempo e l'iniziativa è in mano alla Roma, con i bianconeri che si affidano alle ripartenze di Tevez per provare a pungere.

Gervinho è sempre l'uomo più pericoloso quando punta Ogbonna, arriva sul fondo e serve Pjanic in area, lo Stadium trattiene il fiato, salvo poi tirare un sospiro di sollievo quando il diagonale del bosniaco si spegne sul fondo. Allegri manda in campo Morata per Llorente e la Roma risponde con Florenzi e Destro al posto di Iturbe e Totti.

Saranno le fatiche di coppa, ma le squadre calano vistosamente e c'è bisogno di forze fresche. Negli ultimi dieci minuti, fuori Pirlo e dentro Vidal, con Marchisio in cabina di regia. La mossa ha effetti immediati: la Juve torna a spingere, specie dalla destra, e proprio da quella fascia parte il traversone per lo stacco di Morata. La scelta di tempo è perfetta, ma il pallone si stampa sull'incrocio dei pali.

Tevez è il solito leone. Vidal lo serve in area, l'Apache riesce a girarsi, ma per due volte i suoi tentativi vengono contratti, fino a terminare in angolo. E' l'angolo che vale la partita: il traversone viene messo fuori dalla difesa, ma al limite è appostato Bonucci. Per provare una conclusione come la sua servono tecnica, coordinazione e un coraggio ai limiti della strafottenza. Se però la giocata riesce, come nel suo caso, si segnano gol destinati a passare alla storia.

Alla Roma saltano i nervi, ma neanche le espulsioni di Manolas e Morata negli ultimi minuti possono rovinare la festa e anzi, i saluti e gli abbracci tra i giocatori dopo il fischio finale, con lo Stadium in delirio, sono il quadro perfetto per chiudere una serata di forti emozioni e per salutare la Signora. Ancora in vetta, ancora una volta da sola.

JUVENTUS-ROMA 3-2

RETI: Tevez 27' pt (rig.), Totti, 32' pt (rig.), Iturbe 44' pt, Tevez 48' pt (rig.), Bonucci 41' st

JUVENTUS Buffon; Caceres (1' st Ogbonna), Bonucci, Chiellini; Lichtsteiner, Marchisio, Pirlo (34' st Vidal), Pogba, Asamoah; Tevez, Llorente (14' st Morata) A disposizione: Storari, Rubinho, Ogbonna, Evra, Padoin, Pepe, Pereyra, Mattiello, Coman, Giovinco Allenatore: Allegri

ROMA Skorupski; Maicon, Yanga Mbiwa, Manolas, Holebas; Nainggolan, Keita, Pjanic (39' st Paredes); Iturbe (21' st Florenzi), Totti (29' st Destro), Gervinho A disposizione: Lobont, Somma, Torosidis, Cole, Calabresi, Emanuelson, Uçan, Ljajic, Sanabria Allenatore: Garcia

ARBITRO: Rocchi ASSISTENTI: Faverani, Stefani QUARTO UFFICIALE: Bianchi ARBITRI D'AREA: Damato, Banti

AMMONITI: 26' pt Maicon, 30' pt Chiellini, 31' st Lichtsteiner, 32' pt Totti, 40' pt Gervinho, 48' st Tevez ESPULSI: 28' pt Garcia, 44' st Manolas, 44' st Morata SPETTATORI: 41.200 INCASSO: 1.928.494 Euro (record in partite di Serie A)

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