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Dieci anni senza “El Cabezon”

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Dieci anni senza “El Cabezon”
Dieci anni senza “El Cabezon”
Dieci anni senza “El Cabezon”

Un talento quasi soprannaturale, arricchito dal genio, dalla fantasia, da quella sfrontatezza con cui saltava gli avversari a forza di tunnel. Un campione immenso, tra i più forti di sempre. A cercare di descrivere la grandezza di Omar Sivori si rischia quasi di fargli torto, perché ogni aggettivo finisce per essere riduttivo.

Così, oggi, a 10 anni dalla sua scomparsa, più che per il Pallone d'oro del '61, più che per i 167 gol in 253 presenze, più che per i tre scudetti e le tre Coppe Italia vinte, vogliamo ricordarlo per il suo straordinario attaccamento ai nostri colori. Aveva vestito altre maglie, prima quella del River Plate, poi quella del Napoli, ma la Juve gli era rimasta nel cuore, tanto da intitolarle la sua tenuta in Argentina. «Qui bisogna lottare sempre e quando sembra che tutto sia perduto, crederci ancora. La Juve non si arrende mai», raccontava Omar ed era anche per questo che si era innamorato della Signora. Noi ce ne siamo innamorati anche grazie a lui.

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