15 giugno 2015
La delegazione Juve-UNESCO ha partecipato ad un evento a Bamako, capitale del Mali, in cui i rappresentati delle istituzioni locali hanno lodato l’operato dei progetti congiunti, destinati al miglioramento delle vite dei giovani e vulnerabili ex bambini soldato.
Al ricevimento erano presenti circa 150 rappresentanti delle agenzie delle Nazioni Unite, ministri del governo, organizzazioni sportive e culturali, un folto drappello mediatico e, naturalmente, David Trezeguet ed Eric Falt, in rappresentanza rispettivamente di Juventus e UNESCO.
Durante la serata l’ex bomber bianconero ha avuto l’opportunità di incontrare uno dei giocatori di calcio più noti nel paese, Salif Keita, un attaccante in forza al Saint Etienne per cinque stagioni nel momento più fulgido della propria carriera, a cavallo tra la fine degli anni ’60 e l’inizio degli anni ’70. Con la squadra francese andò in rete 135 volte su un totale di 167 incontri, vincendo tre titoli di Francia.
Convocato nella Nazionale maliana alla tenera età di 15 anni, Keita è riconosciuto come uno dei pionieri del calcio africano; anche una volta appesi gli scarpini al chiodo, Salif ha continuato ad essere ambasciatore del pallone nel proprio paese realizzando il primo centro di allenamento professionistico in Mali nel 1994.
La tappa successiva dell’avventura di Trezegol in Africa è stata la visita della scuola calcio dell’AS Real Bamako, lo stesso club che ha lanciato Keita nell’olimpo del calcio africano ed europeo.
