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#JuveBVB: profumo di leggenda

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#JuveBVB: profumo di leggenda
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#JuveBVB: profumo di leggenda

Dici Juve-Borussia Dortmund e inevitabilmente ti tornano alla memoria quei formidabili anni ’90. Martedì sera al #JStadium infatti va in scena una sfida che in quel decennio ha emozionato non solo i tifosi italiani e tedeschi, ma tutti gli appassionati di calcio.

Per la precisione, sette sfide in quattro anni, fra il 1993 e il 1997. Tre di queste sono finali (Coppa Uefa e Champions League), due sono una semifinale di andata e ritorno ancora in Uefa, altre due fanno parte del cammino che nella stagione 1995/96 portò la Juve all’indimenticabile vittoria di Roma. E scusate se è poco.

La prima volta: Roberto e Dino, gli eroi della Coppa Uefa Basta un nome per raccontare cosa accadde nel primo scontro europeo fra Juve e Borussia Dortmund. Baggio. Non parliamo solo di Roby ma anche di Dino, che fu protagonista in quel doppio confronto. Andiamo per ordine: il 5 maggio del 1993 al Westfalen Stadion si disputa la finale di andata di Coppa Uefa. E non si parte bene: dopo due minuti i tedeschi sono già in vantaggio con Michael Rumenigge. La Signora reagisce subito e al sesto minuto un bellissimo pallonetto di Moeller si stampa sulla traversa. È il preludio all’entrata in scena della premiata ditta Baggio&Baggio, che in 4 minuti rovesciano il risultato. Prima Dino, con un preciso rasoterra da pochi passi dentro l’area, poi Roberto, che raccoglie uno splendido cross di Vialli dalla sinistra e da distanza ravvicinata l’area trafigge Klos. Siamo al 30’ minuto e il Westfalen Stadion è ammutolito. Nella ripresa è ancora Roby a chiudere il match e, col senno di poi, anche la doppia sfida. Prima sfiorando il gol con un sinistro che lambisce il palo alla destra del portiere, poi con un destro da posizione centrale che tocca la parte interna del montante e si insacca. Al ritorno due settimane dopo a questo punto si tratta quasi di una formalità: passano 5 minuti ed è ancora Dino Baggio a trasformarla in una festa con una sassata da dentro l’area che termina la sua corsa sotto la traversa. Il due a zero, stavolta di testa, arriva al 42’ e alla celebrazione partecipa anche Moeller che segna nella ripresa sfruttando un assist delizioso di tacco di Baggio (Roberto). Da quel momento in poi è tripudio, per la terza Coppa Uefa che finisce nella bacheca della Signora. Ed ecco le immagini di quella serata: 1995: Luci a San Siro (e gol degli ex) In quell’anno Juve e Borussia si affrontano per ben quattro volte, seppure in due stagioni differenti. Le prime due hanno luogo in primavera, in occasione della semifinale di Coppa Uefa: il 4 aprile la Juve gioca per la prima volta nella storia “in casa” a San Siro (replicherà l’episodio in occasione della finale di quello stesso torneo, pochi giorni dopo). All’andata sono due gol dell’ex a mettere la Signora in difficoltà: prima segna Reuter, poi (dopo il pareggio di Baggio su rigore) arriva anche la rete di Moeller. Quando la Juve sembra condannata alla sconfitta, arriva la conclusione sottomisura di Kohler che fa esplodere San Siro. Al ritorno l’approdo alla finale è più che mai aperto ma i bianconeri lo girano subito dalla loro parte, con una rete di Porrini al sesto minuto di gioco. Il pareggio è ancora un gol dell’ex: Julio Cesar dopo tre minuti dalla rete bianconera trafigge Peruzzi con una violenta punizione da fuori area. In quel momento in finale ci andrebbe il Dortmund, che però non ha fatto i conti con il destro magico di Roby Baggio, che su punizione incanta il popolo bianconero e gela il Westfalen Stadion. La Juve, che quell’anno vincerà anche Scudetto e Coppa Italia, va a giocarsi la finale con il Parma. Riviviamo le emozioni di quel San Siro juventino:

1995, atto secondo: in Champions I bianconeri all’inizio dell’avventura in Champions ancora non lo sanno, ma da lì a qualche mese si laureeranno Campioni d’Europa contro l’Ajax nella finale di Roma. Il cammino verso il trionfo passa ancora per Dortmund, questa volta nei gironi. Prima partita a settembre e anche questa volta sono i tedeschi a passare a freddo, con il gol dell’ex Moeller dopo un minuto. Da quel momento, la Signora si scatena. Padovano, Del Piero (una grandissimo gol, di quelli "Alla Del Piero", con tiro a giro dal vertice dell'area sul sette opposto) e Conte fissano lo score sul 3-1. Al ritorno, uno degli ultimi match del girone, vinceranno i tedeschi al Delle Alpi (reti di Zork e Ricken, gol della bandiera per la Juve di Del Piero), ma la sconfitta sarà ininfluente: i bianconeri passeranno il turno da primi nel loro gruppo e daranno il via a una vera e propria cavalcata verso l’Olimpico.

1997: un’altra finale Quello del 1997 è il precedente che i tifosi juventini ricordano meno volentieri. Quei cinque minuti in cui Riedle, una vecchia conoscenza del calcio italiano (giocò nella Lazio) trafigge Peruzzi due volte. Quel pallonetto da lontanissimo di Ricken. In mezzo, però, è da citare anche quel magnifico, seppure inutile, gol di Alex Del Piero di tacco.

Una storia breve ma leggendaria. Questo è il passato di #JuveBVB. Un libro emozionante, del quale martedì verrà scritta un’altra pagina.

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