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#JuveRoma, i magnifici sette

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Aspettando il big match @SerieA_TIM - Se doveste nominare tre memorabili #JuveRoma giocati a Torino, quali scegliereste?

— JuventusFC (@juventusfc) 4 Ottobre 2014

Le più giovani generazioni hanno ovviamente optato per gli ultimi tre scontri allo Juventus Stadium, da cui i giallorossi - la vittima preferita della Juve a livello di gol, avendo subito dai bianconeri 252 reti in Serie A – non sono finora mai usciti vincitori.

Nonostante il punteggio più frequente fra le due squadre sia stato di 1-1 (24 volte nella storia della massima serie) - gli almanacchi del campionato di calcio ci consegnano alcune significative vittorie torinesi arrivate a suon di gol e giocate indimenticabili. Di seguito, le più memorabili, e quelle che ci avete segnalato su Twitter.

Marzo 1932: 7-1 (Ferrari, Orsi, Ferrari, Cesarini, Bernardini, Orsi, Vecchina, Vecchina) La madre di tutte le vittorie arriva al campo di Corso Marsiglia nel lontano 1932: la Juventus è allenata da Carcano e ha già vinto il titolo di campione d’Italia per la prima delle cinque volte consecutive l’anno prima, nella stagione 1930-31. La Fidanzata d’Italia aveva già rifilato un sonoro 6-2 all’Ambrosiana Inter appena due mesi prima, e a marzo Orsi, Vecchina e compagni si ripetono. Il secondo scudetto di fila arriverà di lì a qualche mese, grazie alle 20 reti totali di Orsi, ai 17 gol di Ferrari, 15 di Vecchina e 14 di Munerati. Il Bologna si classificherà secondo a quattro lunghezze, mentre la Roma, terza, è lontana 14 punti.

Dicembre 1959: Juventus-Roma 4-0 (Sivori, Stacchini, Sivori, Boniperti) El Cabezon ne fa due in una partita sola (il secondo, una ubriacante serpentina in area avversaria), Zaglio per la Roma sbaglia il rigore del potenziale pareggio, e Stacchini e Boniperti affondano la Roma nel finale: una grandinata di gol e un dominio territoriale manifesto. Diranno le cronache che i giallorossi tirarono appena 3-4 volte. L’ultimo gol è da cineteca: aggancio al volo in area, tiro nell’angolino basso. A maggio di quell’anno, lo squadrone di Charles, Sivori e Boniperti vince lo scudetto numero 11 con 55 punti, otto di vantaggio sulla Fiorentina seconda e 11 sul Milan terzo.

Novembre 1985: 3-1 (Mauro, Pruzzo, Laudrup, Serena) Otto vittorie nelle prime otto domeniche lasciano pesantemente il segno sulla classifica, e anche la sconfitta di Napoli alla 9ª (gran gol di Maradona) passa in archivio senza danni. I bianconeri si riprendono subito e alla 10 ª battono la Roma (3-1) portando a quattro punti il vantaggio sulle inseguitrici più vicine. Platini beffa con il suo genio l’intera retroguardia avversaria, e invece che tirare su punizione preferisce il passaggio per un liberissimo Mauro, a cui non rimane altro che fare esultare i tifosi del Comunale. Il pareggio degli ospiti arriva grazie a Pruzzo su rigore per un fallo di mani in area, al 37’: ma è solo un’effimera illusione per i giallorossi: Laudrup e Serena ne cancellano ogni speranza di lì a poco. Prima con una magnifica serpentina tra gli avversarsi del danese, che invita il compagno ad un magistrale uno-due per liberarsi dei marcatori avversari e presentarsi a tu per tu con il portiere (il tiro a battere inesorabilmente Tancredi è pura formalità); quindi con quel gol da cineteca dello stesso numero 9 bianconero, Serena, addirittura di tacco, su azione innescata da un’invenzione di Platini. A fine anno arriva lo scudetto numero 22!

Novembre 1990: Juventus-Roma 5-0 (Schillaci, Schillaci, Aldair aut., Schillaci, Baggio R.) Tripletta di Schillaci e gol di Roberto Baggio: chi era quella domenica 18 novembre al Delle Alpi non potrà più dimenticare quel leggendario Juve-Roma. Il primo gol arriva con un facile tap-in sotto porta, mentre il secondo mette in evidenza un ispirato Haessler sulla fascia, che dribbla mezza difesa a sinistra e appoggia alla punta siciliana il più ghiotto degli inviti. Quindi il rocambolesco pallonetto di Aldair, la terza rete personale di Schillaci al volo e il dribbling con gol da posizione defilatissima del grandissimo Divin Codino. Il risultato è consegnato ai posteri.

Aprile 2012: 4-0 (Vidal, Vidal, Pirlo, Marchisio) El Guerrero segna in rosa i primi due dei suoi quattro gol personali ai giallorossi (capocannoniere di squadra, seguito da Pirlo – anche’egli in gol , con due segnati in maglia bianconera). Il primo arriva con un potente piazzato sotto l’incrocio, liberissimo in area, mentre il secondo con una bomba dall’angolo destro dell’area di rigore. Il Maestro sbaglia un rigore ma segna immediatamente dopo, sulla ribattuta, e il Principino rende ancor più perentorio il risultato nel secondo tempo, anch’egli con una prodezza balistica da manuale, quasi da fermo.

Settembre 2012: 4-1 (Pirlo, Vidal, Matri, Osvaldo, Giovinco) Punizione di Pirlo, rigore di Arturo Vidal e dopo 16’ è già 2-0. Tre minuti dopo El Guerrero serve Matri, che realizza il 3-0 a gelare Stekelenburg e il settore ospiti. Vucinic, ex della partita, colpisce la traversa – si sarebbe rifatto nel gennaio 2014 – mentre Osvaldo (gli incroci del destino) segna il rigore del momentaneo 3-1. Chiude i conti Giovinco, con una grandissima rete in velocità. Lo Juventus Stadium è in festa.

Gennaio 2014 : 3-0 (Vidal, Bonucci, Vucinic) “Il campo ha dato il suo verdetto, infallibile e insindacabile: la Juve è più forte della Roma, merita il primato e il vantaggio sempre più cospicuo in classifica. Per i dettagli, chiedere lumi a Vidal, Bonucci e Vucinic, che firmano il 3-0, ma anche a Tevez, Pogba, Chiellini, Llorente... A tutti i bianconeri, che si battono come leoni per novanta minuti, e a Conte, che disegna una partita strategicamente perfetta, lasciando ai giallorossi uno sterile possesso palla e colpendoli con la velocità e la classe dei suoi interpreti”

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