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L’intervista di fine 2014 a Massimiliano Allegri

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L’intervista di fine 2014 a Massimiliano Allegri
L’intervista di fine 2014 a Massimiliano Allegri
L’intervista di fine 2014 a Massimiliano Allegri

“Catapultato nel mondo Juventus da un'ora all'altra”, mister Allegri ha saputo conquistare i cuori bianconeri partita dopo partita. Giunto alla corte della Signora nel luglio scorso, il tecnico toscano ha progressivamente introdotto le proprie idee di calcio al gruppo dei Campioni d’Italia e li ha condotti con sapienza ed intelligenza verso i successi giunti in questa prima parte di stagione.

Una stagione condotta fin qui sempre in testa al campionato, alla grande, e che ha portato in dote una meritata qualificazione agli ottavi di Champions League.

Raggiunto dai microfoni di Sky, il tecnico bianconero ha approfittato della sosta natalizia per tracciare un primo bilancio di questi primi sei mesi alla guida della Juventus. Il risultato è stato una lunga intervista in cui Allegri ha parlato dei primi giorni a Torino, dell’impatto con il nuovo ambiente, degli obiettivi raggiunti fin qui ma, soprattutto, dei traguardi ancora da tagliare, che offrono ai bianconeri gli stimoli giusti per cercare di migliorarsi nel 2015.

«Dire di no alla Juventus sarebbe stato da pazzi. Però era una sfida che mi affascinava: ho trovato un gruppo di ragazzi ancora vogliosi di vincere, una società che si è rimessa in discussione e quindi c'è stato subito feeling tra me e la squadra, soprattutto nel voler raggiungere e andare a migliorare i risultati fatti per tre anni in Italia. E per migliorarli bisognava e bisogna fare per forza meglio in Europa», sono state le parole del tecnico bianconero riferite al suo arrivo sotto la Mole. Nel corso dell’intervista, Allegri ha spaziato toccando diverse tematiche, parlando a tutto campo della sua esperienza bianconera e delle ambizioni per il futuro. Ecco di seguito un riassunto dei commenti del mister… e il suo augurio speciale a tutti gli amanti del calcio e della Juventus. LE POTENZIALITA’ DEL GRUPPO «Io credo che questa squadra abbia delle qualità importanti, ma spesso lo dico ai ragazzi, ai giocatori: credo che bisogna acquisire ancora più consapevolezza dei propri mezzi, perchè la Juventus deve fare un salto importante, e credo lo debba soprattutto fare in Europa» «Per farlo in Europa bisogna avere la consapevolezza di essere forti e di avere grandi possibilità di andare avanti, questo è l'obiettivo che bisogna avere. E' troppo riduttivo pensare a una Juventus che si accontenta di arrivare all'ottavo di Champions, è riduttivo per la Juventus accontentarsi di vincere solo il campionato» IL DUELLO CON LA ROMA « Nel 2015 credo assisteremo sicuramente ad un duello tra noi e la Roma, le altre sono dodici punti dietro e sono molti. Ci sono ancora molte partite per arrivare alla partita del lunedì a Roma, e se dovessimo arrivare appaiati è una gara che può diventare quasi decisiva» SULLA SUPERCOPPA ITALIANA «Da una parte siamo molto arrabbiati e delusi per la mancata vittoria di questo trofeo, dall'altra rimane il fatto che abbiamo fatto una buona partita, a parte gli ultimi cinque minuti dopo il vantaggio del 2-1 contro un buon Napoli. Credo che da quella partita sia venuto fuori che il calcio italiano è sempre un calcio di buon livello, le due squadre si sono affrontate giocando una buona partita sotto l'aspetto tecnico e offrendo un buono spettacolo» SUL RAPPORTO CON I GIOCATORI «Con Pirlo non c'è assolutamente nessun problema, perchè io Andrea devo cercare di gestirlo. E' inutile nascondersi dietro a delle cose che non esistono. Andrea ha 35 anni, per me Andrea dovrebbe giocare tutte le partite, ma mi devo confrontare con quella che è l'età. Per averlo al meglio, soprattutto in certe partite, in certi contesti, bisogna che lo gestisca. Ma con Andrea abbiamo parlato e siamo d'accordo su tutto».

«Marchisio? E’ un giocatore tatticamente intelligente, che mi dà equilibrio a metà campo.. E' un giocatore che non scopro certo io e credo che sia uno dei più bei centrocampisti italiani che abbiamo in circolazione».

«Buffon per me è stata una scoperta non piacevole, di più. E' veramente un ragazzo straordinario e credo che quando smetterà di fare il portiere della Juventus, trovare uno che sia non dico all'altezza, ma che vada in porta al posto di Buffon, non sarà cosa semplice».

IL MOMENTO DEL CALCIO ITALIANO… «In Italia purtroppo siamo il Paese dei disfattisti. Io la penso diversamente: negli ultimi 20 anni abbiamo vinto il Mondiale dell''82, il Mondiale del 2006, abbiamo perso una finale ai rigori a USA '94, siamo arrivati in una finale europea nel 2012, quindi non è tutto da buttare. E in quegli anni le squadre di club hanno raggiunto tante finale di Champions e la Juventus, il Milan e l'Inter hanno vinto le Champions. Soprattutto negli ultimi 4 anni l'Italia ha perso i risultati dei club a livello europeo. Quindi la Nazionale e le squadre di club vanno di pari passo». …E GLI AUGURI DEL MISTER «Sotto l'albero posso fare solo gli auguri di Natale a tutti, a tutti i tifosi della Juventus in primis e a tutti i tifosi del calcio italiano, pensando un po' più in positivo, che il calcio italiano non è così da buttare»

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