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Le Magnifiche Nove

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La prima volta: anno 1938 Due le squadre lombarde sul cammino della Juve prima della finale: l’Atalanta (quarti) e l’Inter, all’epoca Ambrosiana Inter, in semifinale (partita unica), battuta 2-0. In finale si gioca nell’arco di 120 minuti. La prima Coppa Italia arriva grazie a una stracittadina: Bellini (2 gol) e Defilippis confezionano un 3-1 al Filadelfia, che viene confermato con una doppietta di Gabetto nella gara di ritorno del Comunale (2-1 l’esito finale). I bianconeri mettono in bacheca la prima Coppa Italia. Secondo trionfo: 1942 Trascorrono sei anni fra la prima e la seconda vittoria. Dopo avere eliminato Genoa e Padova negli ottavi e nei quarti di finale, i bianconeri hanno la meglio sul Modena in semifinale e nell’atto conclusivo affrontano il Milan il 21 e il 28 giugno 1942: a San Siro finisce 1-1, con gol di Bellini e pareggio rossonero pochi minuti prima della fine della contesa. Una settimana dopo non c’è partita: una tripletta di Lushta e un gol di Sentimenti III consegnano il trofeo alla Signora

1959 e 1960: la doppietta La Juve di Charles, di Boniperti, Sivori. Insomma una grandissima squadra, che non a caso mette nella bacheca della società due coppe in due anni. La prima è un gustoso aperitivo al campionato, che si gioca nel settembre 1959. Partita secca, in un San Siro stracolmo di tifo, contro una delle squadre di casa, l’Inter. La Juve gioca una splendida partita, aggressiva al punto giusto e il punteggio lo conferma: quattro a uno il finale, grazie a due gol per tempo, di Charles e Cervato prima, di Sivori e ancora di Cervato poi.

Un anno dopo (ancora una volta come epilogo della stagione e in contemporanea aperitivo di quella successiva), si gioca di nuovo a settembre a San Siro. Stavolta l’avversario è la Fiorentina, che con i bianconeri dà vita a una partita bellissima. 1-1 il finale dei 90 minuti regolamentari (Charles e Montuori i goleador), ma è nei supplementari che parte lo spettacolo. Viola avanti, pareggio di Charles e, a pochi minuti dai rigori, ancora una rete bianconera, in realtà un autogol di Orzan, decide la sfida e fa volare la Coppa a Torino.

1965: La quinta, firmata Heriberto La Juve allenata da Heriberto Herrera vince la quinta Coppa Italia, battendo in finale ancora una volta l’Inter. E che Inter: è quella neo laureatasi Campione d’Europa. Una vittoria, quella del 29 agosto nello stesso Olimpico di Roma che sarà teatro della finale di domani, portata a casa grazie a una rete di Menichelli e soprattutto a un grandissimo lavoro di tutta la squadra, che difende con le unghie e con i denti e non concede spazio ai nerazzurri.

1979: Successo al San Paolo Un’altra vittoria emozionante è quella che i bianconeri portano a casa, 14 anni dopo l’ultimo trionfo, dal San Paolo di Napoli. Si gioca contro il Palermo, che dopo un minuto passa in vantaggio. Una doccia fredda per i bianconeri, che impiegheranno tutta la partita per trovare il gol del pareggio, proprio allo scadere, con Brio. Si va ai supplementari e il match trova la sua conclusione ancora a una manciata di secondi dal fischio finale, che avrebbe significato calci di rigore: ci pensa Causio, con una girata da dentro l’area di rigore.

1983: La grande vittoria con il Verona Il settimo sigillo bianconero è frutto di un cammino emozionante: prima viene eliminata l’Inter nelle semifinali, poi si gioca l’atto conclusivo con match di andata e ritorno, contro il Verona, che già in campionato ha fatto parlare molto bene di sé. Al Bentegodi non va bene ai bianconeri, che rimediano un sonoro 2-0. Serve il match perfetto al Comunale, il 22 giugno 1983, e match perfetto sarà. La Juve passa con Rossi nei primi minuti e con Platini negli ultimi, dando vita insieme agli avversari, sempre pericolosi, a una partita divertentissima. Come era accaduto 4 anni prima, il match e la Coppa si risolvono ai supplementari, grazie ancora a Platini, che ribadisce in rete una grande azione di Cabrini e fa esplodere lo stadio torinese.

1990: di nuovo San Siro Dopo molti anni la Juve torna a vincere la Coppa Italia nello stadio milanese, appena riaperto in occasione dei Mondiali del 1990. E vince di nuovo contro una milanese, per la precisione quella con le maglie rossonere. Passano molte settimane fra la finale di andata (0-0 a Torino nel mese di febbraio) e quella decisiva di ritorno, il 25 aprile. La Juve allenata da Zoff batte il Milan di Sacchi grazie a uno splendido contropiede ribadito in rete da Galia. Un uno a zero messo in cassaforte dalle grandi parate di Tacconi e in generale da una splendida prova di squadra: è l’ottava Coppa Italia, che sarà da preludio alla vittoria della Coppa Uefa.

L’ultima vittoria: 1995 Un allenatore toscano arriva alla Juve, vince lo Scudetto e si guadagna la finale di Coppa Italia. Sembra la storia di Max Allegri, ma in questo caso stiamo parlando di un suo grande predecessore, Marcello Lippi. Quell’anno Juventus e Parma dominano in Italia e danno spettacolo in Europa, dividendosi i titoli (Scudetto bianconero, Coppa Uefa gialloblu). Saranno un uno a zero all’andata a Torino e un due a zero al ritorno, firmati da Porrini (a segno in entrambi i match) e da Ravanelli a regalare il trofeo nazionale ai bianconeri, al culmine di una stagione straordinaria.

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