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Monaco-Juventus, le statistiche del match

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Monaco-Juventus, le statistiche del match
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Monaco-Juventus, le statistiche del match

E così, dodici anni dopo l’impresa di Barcellona, la Juve è di nuovo tra le quattro più grandi d’Europa: la Signora infatti non raggiungeva le semifinali di Champions League dalla stagione 2002/03.

Vi arriva battendo il Monaco ai quarti di finale con un complessivo 1-0, in virtù del gol segnato da Arturo Vidal nella partita di andata a Torino. Il match di ritorno si è rivelato bloccato e duro, intenso e combattuto ma scevro di gol, come da previsioni iniziali: il Monaco, infatti – – ha deciso di aggredire i bianconeri facendo la partita, ma ha peccato in fase realizzativa e di finalizzazione dell’azione, come rilevato da Raggi a fine gara.

Questa partita ha visto infatti solo due tiri nello specchio in totale, uno per parte: mai ce ne sono stati meno in un match della Champions League 2014/15. Cinque sono anche i tiri effettuati dalla Juve ieri sera: mai di meno per i bianconeri in una partita di questa stagione (in tutte le competizioni).

Ma il dato più importante per la squadra di Massimiliano Allegri, che ha pagato una certa tensione da grande occasione (come fatto notare da Buffon), è l’aver tenuto la porta inviolata in cinque delle ultime sei partite di Champions League, incluse tutte le ultime tre. D’altronde, se non si subiscono gol, non si perde e non si viene eliminati.

I bianconeri sono inoltre imbattuti da sette partite in questa competizione (cinque vittorie, due pareggi).

31 - La Juve schiera stasera l'11 iniziale con l'età media più alta nella sua storia in Champions League (31 anni, 28 giorni). Esperienza.

— OptaPaolo (@OptaPaolo) 22 Aprile 2015

I monegaschi si sono aggiudicati il predominio territoriale (59%), il dato del possesso palla (56.5% complessivo), dei passaggi effettuati (525 contro 418) e il numero di cross effettuati (ben 25 contro i tre bianconeri, anzi, di Lichtsteiner).

Alcuni dati rivelano però delle crepe nella prestazione di alto livello dei padroni di casa, e rendono merito ai ragazzi di Allegri per l’attenzione costante messa in campo durante tutti i 90+ minuti.

I contrasti vinti, per esempio: 79% per parte (uno in più in dato numerico assoluto per noi), un dato assolutamente identico che denota l’uguale foga agonistica delle due squadre, nonostante una fosse lanciata a mille nel pressing avversario e l’altra – la nostra – avesse il compito di non perdere la testa, difendere ordinatamente e ripartire. (la squadra ha tenuto un baricentro molto basso, di 48m, mantenendosi corta Calato il ritmo forsennato dei primi 60/70 minuti, il Monaco ha iniziato a perdere più palloni dei bianconeri nel finale di partita, finchè il computo totale delle palle perse si è fissato a 187 contro 168.

I bianconeri hanno avuto il predominio sulle palle alte, estremamente rischiose soprattutto visto il numero di corner conquistato dai monegaschi (6) e la presenza nel secondo tempo di Berbatov in campo: 109 per noi contro 84, infatti, le giocate di testa. In difesa i tre lì dietro, che si conoscono a memoria, hanno effettuato 57 interventi positivi in area contro i 50 della retroguardia avversaria, concedendo tre tiri da dentro l’area con, tuttavia, percentuale realizzativa dello 0% (e non è un caso se il sussulto più grande è arrivato su tocco di Barzagli a liberare l’area, nel primo tempo, che ha dato l’illusione ottica dell’autogol).

Tecnicamente, infine, i bianconeri si sono comportati leggermente meglio in fase di dribbling (14 quelli positivi per noi contro i 12 monegaschi) e in fase di tiro da palla inattiva: l’incredibile traversa scheggiata dal Maestro con un calcio di punizione da distanza siderale.

Il resto è storia: lo 0-0 consegna la semifinale ai bianconeri, che ora dovranno vedersela contro una tra Barcellona, Bayern Monaco e Real Madrid.

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