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Nel 1994 il #LazioJuve più bello

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Nel 1994 il #LazioJuve più bello
Nel 1994 il #LazioJuve più bello
Nel 1994 il #LazioJuve più bello

Per il 70% di voi, Lazio-Juventus 3-4 dell'11 dicembre 1994 è stato il match più memorabile tra quelli giocati a Roma contro i biancocelesti. E' questo il risultato del sondaggio effettuato tra la community bianconera di Google+, che a partire dalle 21,30 di ieri ha potuto scegliere quale fra i cinque #LazioJuve proposti fosse il più memorabile.

La sfida dell'anno del 23° scudetto bianconero, decisa (anche) da due prodezze di Del Piero, ha sbaragliato la concorrenza formata dalla partita del 2011 (gol allo scadere di Pepe), quella del 2009 (Caceres e Trezeguet protagonisti), quella del '99 (doppietta di Henry e rete di Amoruso) e, infine, quella del 1958 memorabile per la tripletta del Gigante Buono (e poteva essere poker...).

E se solo Google+ avesse permesso l'inserimento di altre opzioni, quante altre #LazioJuve avremmo potuto proporvi tra le 28 trasferte vincenti a Roma.

Ma concentriamoci su quella che avete votato a furor di popolo, e riviviamola assieme! All’Olimpico la Juventus di Lippi si presenta alla tredicesima di andata del campionato 1994/5 ospite della Lazio di Zeman, schierata come sempre a trazione anteriore con il tridente offensivo Casiraghi, Winter e Signori. La Signora, orfana di Vialli e Baggio, si affida al talento di un ragazzino di nome Alessandro Del Piero, che ha fatto il suo esordio nella massima serie in bianconero solo l'anno prima (Foggia-Juventus 1-1). Ravanelli guida l’attacco proprio accanto al giovanissimo (e futuro) Pinturicchio.

I bianconeri arrivano a Roma forti del secondo posto in classifica dietro al Parma di Nevio Scala, Asprilla e Gianfranco Zola, lo squadrone che battaglierà fino alla fine della stagione con i ragazzi di Lippi per la conquista del titolo (il tricolore se lo aggiudicherà la Signora il 21 di maggio 1995, grazie al roboante 4-0 del Delle Alpi proprio contro i gialloblù).

La gara è subito intensissima. Al gol di Rambaudi, lesto ad approfittare di una ribattuta di Peruzzi, risponde proprio Alex Del Piero, su azione caparbia e di grande carattere, abile ad incunearsi nella difesa avversaria e a trafiggere Marchegiani. La Lazio gioca in 10 uomini già da nove minuti per l’espulsione di Cravero.

Nel secondo tempo gli ospiti dilagano. I bianconeri vanno in vantaggio con Marocchi che con opportunismo si inserisce e piazza sotto la traversa un cross perfetto di Antonio Conte, che si accascia al suolo esausto ma felice per l’assist fornito al compagno di reparto. Il terzo gol della Juve è roba da cineteca, e verrà consegnato alla storia come uno dei più belli segnati da Del Piero: il numero 10 bianconero si invola sulla sinistra, dribbla due avversari, entra in area e fa partire una parabola a giro che nessun portiere al mondo avrebbe mai potuto intercettare. 1-3, palla al centro.

C’è gloria anche per Corrado Grabbi, centravanti primavera, subentrato a Carrera al 36’ del primo tempo, lesto a gettarsi in avanti innescato da una triangolazione perfetta e coraggioso nel prediligere la conclusione in rete piuttosto che il passaggio all’accorrente Ravanelli. E la storia, si sa, aiuta gli audaci.

L'Aquila biancoceleste però non è mai doma, e si riporta sotto prima con Casiraghi quindi con Fuser. Ma il tempo è ormai scaduto, non resta più nulla da giocare, e l’arbitro Bazzoli fischia tre volte.

Il Parma pareggia e la Juventus vince ed effettua il sorpasso: la Signora è prima in classifica, posizione che lascerà solo momentaneamente alla giornata successiva per poi non concedere più nulla ai ducali in tutto il resto della stagione, che si chiuderà – come detto – con la conquista dello scudetto numero 23. Splendido e attesissimo, dopo nove anni di digiuno.

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