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Parma-Juve, le statistiche del match

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Parma-Juve, le statistiche del match
Parma-Juve, le statistiche del match
Parma-Juve, le statistiche del match

Dopo la sfortunata trasferta di Marassi, la Signora incappa nella seconda sconfitta di campionato contro il fanalino di coda della Serie A TIM, il Parma di Donadoni che ha raccolto con grande orgoglio ben 11 punti contro le grandi del calcio italiano - a dispetto delle ben note vicende societarie.

Ieri al Tardini i ragazzi di Allegri hanno concesso una rete dopo 431 minuti di imbattibilità: la Juve aveva mantenuto la porta inviolata in campionato dalla rete di Keita all’Olimpico, infatti, concedendo l’esultanza nel frattempo al solo Salah nell’andata della semifinale di Coppa Italia.

Un dato ancora più indicativo della prova “sotto ritmo” (come l’ha chiamata il mister) è il fatto che la capolista sia stata in svantaggio 30 minuti ieri contro il Parma (escludendo il recupero). In tutto il campionato era stata sotto per 31 minuti.

Diciannove conclusioni non bastano a vincere una partita se sono appena tre quelle dirette verso lo specchio della porta: al Parma ne è bastata una sola per segnare con J. Mauri, e portare a casa i tre punti che ci avrebbero avvicinato ulteriormente al traguardo.

I padroni di casa sono scesi in campo con maggiore foga agonistica (51.8% duelli vinti), nonostante un possesso palla decisamente “attendista” (32.3%) e un gioco basato prevalentemente sul lancio lungo (ovvero il 26.3% del totale contro l’8.6% per la Signora).

Venticinque i contrasti per i crociati contro i 13 bianconeri: i Campioni d’Italia non hanno saputo dare l’accelerata decisiva per sfruttare un maggior vantaggio territoriale (56%), un numero più che doppio di cross (26 vs 12) e passaggi effettuati (582 vs 278).

Due però i dati più significativi: il minor numero di palle perse dal Parma (143 vs 154) e il maggior numero di palloni recuperati (65 vs 60), che denotano un approccio più semplice, efficace e determinato alla partita.

Come scrivevamo ieri nel Match Report della gara, infine, forse l’unico a voler ricordare questa partita sarà Mattia Vitale, ovvero il più giovane esordiente in Serie A per la Juventus, dal 1994 ad oggi: 17 anni, sei mesi e 10 giorni.

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