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SuperGigi: «Orgoglio e fierezza nell’anima»

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SuperGigi: «Orgoglio e fierezza nell’anima»
SuperGigi: «Orgoglio e fierezza nell’anima»
SuperGigi: «Orgoglio e fierezza nell’anima»

«Per l’esperienza che ho non mi sorprendo più di certi successi: anche le mie esternazioni sono abbastanza equilibrate e normali, ma vi posso assicurare che nell’anima e nell’orgoglio c’è tanta fierezza»

Eccolo il Gigi Buffon che tutti conosciamo. Maturo, consapevole dei propri mezzi e di quelli della squadra, fuoriclasse immenso e trascinatore sia in campo che davanti alle telecamere. E così non poteva che presentarsi lui, il Capitano, davanti ai microfoni di Sky per commentare questa ennesima, indimenticabile giornata. Ma anche, e soprattutto, la prossima fondamentale partita: quella contro il Barcelona, a Berlino.

Diamogli quindi la parola, leggendo tutto d’un fiato le dichiarazioni che ha rilasciato dopo aver alzato il trofeo dello Scudetto per la terza volta da Capitano.

«Ora ci godiamo tre giorni di riposo meritati e giustificati dopo un periodo stressante, con tanto di finale di Coppa Italia. Poi comincerà il countdown per la partita dell’anno, anzi, degli ultimi 12 anni per noi. Ma stasera faremo festa: c’è voglia di stare insieme e condividere».

«Quest’oggi siamo scesi in campo con la solita convinzione», l’analisi, inevitabile, sulla partita odierna. «In condizioni psicofisiche ideali per esprimerci. Abbiamo giocato in una maniera buona ma senza troppi eccessi. Quando tutto va bene e dentro di te hai la consapevolezza e la convinzione di essere un ottimo gruppo, le cose si semplificano e riesci ad ovviare all’assenza di giocatori importanti»

Attenzione, però. «In due settimane possono cambiare tante cose a livello fisico e di nervi. Sicuramente ci portiamo dietro tanta positività, è innegabile, ma anche il Barcelona se la porterà appresso. Sarà una sfida difficile contro una squadra formidabile, ma abbiamo qualche arma per fare una partita alla pari e potercela giocare. Chiaro che se loro saranno tutti quanti al 100% per noi si farà molto dura, ma siamo qui e non ci possiamo né vogliamo tirare indietro».

«Quando l’evento è lontano 14 giorni, il nemico fa sempre meno paura», ha aggiunto. «Man mano che i giorni passano cambierà anche di molto l’opinione di tutti. A noi però non intaccherà, però perché siamo consapevoli di essere un’ottima squadra, nonostante sappiamo di giocare contro una formazione più forte di noi. In una partita secca però non sempre i più forti vincono, e speriamo che gli episodi possano volgere a nostro favore».

L’ultima, scontata domanda non poteva che riguardare un ipotetico Pallone d’Oro in caso di vittoria il 6 giugno. «Mi hanno fatto molto piacere le parole del mister: posso con serenità dire che se dovesse accadere una cosa simile non sarebbe un premio alla carriera ma alla nostra stagione, importantissima»

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