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Una vittoria, tre pari e una qualificazione #UCL...

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Una vittoria, tre pari e una qualificazione #UCL...
Una vittoria, tre pari e una qualificazione #UCL...
Una vittoria, tre pari e una qualificazione #UCL...

Passano pochi giorni dalla vittoria al cardiopalma nel Derby (che vi abbiamo raccontato qui) ed ecco che i bianconeri sono attesi dallo scontro con un’altra, storica rivale: la Fiorentina.

All’Artemio Franchi si consuma il primo dei quattro duelli stagionali contro i viola, forse il meno spettacolare di tutti ma non certo il meno intenso. Un pareggio che non ha entusiasmato gli spettatori, ma che è comunque nato da una gara combattuta e giocata con il massimo impegno da entrambe le squadre.

Fiorentina e Juventus non si sono certo risparmiate, semplicemente si sono annullate. Ne è uscito uno 0-0 non noioso, ma neanche esaltante, che lascia comunque la Juve in testa alla classifica a prescindere dal risultato della sfida tra Roma e Sassuolo (le due squadre pareggiano all’Olimpico per 2-2, quindi le distanze in Serie A TIM rimangono invariate).

Al Franchi, un po' per le assenze, un po' per la necessità di far rifiatare qualche uomo in vista della Champions, Allegri rispolvera il 3-5-2 e per la seconda volta in stagione, dopo l'esordio contro il Chievo, lancia Coman dall'inizio. Il francesino fa coppia con Llorente, agisce soprattuto sulla sinistra, dove trova la compagnia dei connazionali Evra e Pogba, e mostra subito una velocità fuori dal comune che ben si sposa con la potenza del compagno di reparto.

Al di là di una continua lotta su ogni pallone, tuttavia, non capitano molte occasioni da rete. Va così in archivio uno 0-0 (il 50° pareggio in campionato tra le due formazioni) che certo non rimarrà negli annali del calcio, ma che ha quantomeno il pregio di confermare la solidità della Juve e di permetterle ai bianconeri di arrivare alla sfida di Champions contro l'Atletico senza scorie.

**Clicca qui per vedere la fotogallery della partita.** «In un campionato ci sono punti persi guadagnati e giusti. Questo è un punto giusto, soprattutto in una trasferta sempre a rischio, come dice la tradizione», è stato il commento del Capitano a fine gara. «Ora abbiamo questo match point in casa per dimostrare che valiamo il G8 d’Europa» Proprio così perché la partita successiva, fondamentale, è JUVENTUS-ATLETICO MADRID.

La vigilia della grande sfida di Champions trascorre con il consueto programma di conferenze stampa e allenamenti di rifinitura. La squadra di Simeone, che pronostica una grande notte in uno Stadium in cui “la Juve ha un’arma in più”, mette piede per la prima volta nel nostro inespugnabile fortino.

Allegri ha le idee chiare, come potete vedere in questo video: vuole non solo passare il turno, ma anche vincere (con due gol di margine) per garantirsi il primo posto nel girone ed un sorteggio sulla carta più agevole. I campioni di Spagna, invece, sono già qualificati.

I bianconeri hanno tre punti di vantaggio sull’Olympiacos, e basta loro un punto per accedere agli ottavi. Così sarà.

Vincere con due gol di scarto contro l'Atletico Madrid per guadagnare la testa del girone era infatti impresa improba, ma certo, almeno il successo la Juve quella sera l'avrebbe meritato eccome. Invece la sfida contro il colchoneros finisce con le reti immacolate, che valgono comunque gli ottavi di finale. Il secondo posto nel Gruppo A non premia del tutto i bianconeri per quanto fatto vedere nella fase a gironi di Champions, ma proprio l'autorevolezza mostrata in ogni partita, anche nelle due sconfitte rimediate a Madrid e Atene, è un prezioso biglietto da visita per il prossimo turno.

La Juve contro l'Ateltico cerca l'impresa, giocando a viso aperto senza la minima intenzione di difendere quel pareggio che varrebbe in ogni caso la qualificazione, ma un po' l'indiscutibile forza degli avversari, non a caso campioni di Spagna e vice campioni d'Europa, un po' la consapevolezza che correre rischi nel finale sarebbe stato folle, conducono ad uno 0-0 che, in fondo, accontenta tutti.

Molti di voi ricorderanno di quella partita i riflessi da cineteca del nostro portierone, abile a non farci sprofondare nel baratro al 6’ su Koke e a fine primo tempo su Mario Suarez. Il punteggio finale, lo stesso di Firenze ma meno spiacevole che in altre occasioni, ci permette di staccare l'Olympiacos, vittorioso sul Malmoe, e di continuare l'avventura in Champions. Era l’unica cosa che contava, per una volta.

«Abbiamo giocato un bel girone, la squadra si è comportata bene. Abbiamo tenuto testa alla squadra finalista dell’anno scorso. Dobbiamo essere consapevoli delle nostre qualità e piano piano miglioreremo», sono le prime parole del mister che tracciano un immediato bilancio del gruppo A. «Ora comincia la vera Champions: chiunque venga estratto al sorteggio va bene, l’importante è aver centrato questo obiettivo», gli aveva fatto eco l’Apache. Non poteva avere più ragione di così.

JUVENTUS-SAMPDORIA La gara successiva, ultima partita casalinga prima che lo Stadium chiudesse i battenti per le festività natalizie, è quella contro i doriani di Mihajlovic, che ancora schierano Gabbiadini prima del passaggio di quest’ultimo a Napoli. Proprio lui sarà decisivo nel pareggio finale degli ospiti, anche se la gara sarà ricordata dalla sponda di tifo bianconero come quella del primo gol di Evra alla Juventus, che ci fa salire a quota 36 punti in classifica (10 in più dei nostri avversari di giornata).

Lo #JStadium ricorda Ale e Ricky prima di #JuveSamp pic.twitter.com/GtKBPYTqos

— JuventusFC (@juventusfc) 14 Dicembre 2014

Un cambio per reparto rispetto alla Champions: entrano Ogbonna, Marchisio, Morata al posto di Chiellini, Pirlo e Llorente.

Tevez e compagni non trovano il colpo del ko nel primo tempo, quando arrivano le occasioni più ghiotte, vengono raggiunti in avvio di ripresa da una prodezza di Gabbiadini e si trovano poi di fronte un muro, che respinge ogni tentativo di ritrovare il vantaggio.

I blucerchiati sono abili a capitalizzare al massimo i propri sforzi. Non è riuscito altrettanto ai bianconeri, padroni del gioco (19 conclusioni, 65.2% di possesso palla, 87.8% di passaggi riusciti), ma alla fine non del risultato.

L'ultima mossa di Allegri è Giovinco, che a fine gennaio avrebbe preso casa a Toronto, al posto di un esausto Apache, ma nonostante l'assedio finale il punteggio non cambia più e la Juve può “mangiarsi le mani”, perché pareggiare una gara del genere, dominata dall'inizio alla fine senza riuscire a chiuderla e facendosi agguantare con uno dei due tiri in porta subiti, è sembrato allora davvero uno spreco.

CAGLIARI-JUVENTUS L’ultimo atto prima di volare a Doha per la Supercoppa Italiana va in scena in Sardegna. E’ una partita che giochiamo affamati, determinati e spietati. Ci gettiamo con foga su ogni pallone, non concediamo quasi nulla agli isolani e caliamo il tris.

In #CagliariJuve abbiamo effettuato 24 contrasti, nostro record in questo campionato. Che grinta, bianconeri! pic.twitter.com/rsEMzbSNu3

— JuventusFC (@juventusfc) 19 Dicembre 2014

Ventun minuti in tutto, quindici in avvio di gara e i primi sei della ripresa, sono più che sufficienti alla Juve per spazzare via il Cagliari e tornare al successo dopo i pareggi contro Fiorentina, Atletico e Sampdoria. Ed è un successo rotondo e convincente, nato non solo dalla scontata superiorità tecnica, ma soprattutto dal desiderio, dalla concentrazione, dalla feroce voglia di vincere.

Il nostro 2014 di campionato si apre e si chiude con i tre punti, con stile ma soprattutto in cima alla classifica. 95 i punti conquistati, nel mentre.

Ma bando alle ciance, gustiamoci nuovamente questo successo (e la perla a giro di Re Arturo, tra le tante cose…):

A domani per la prossima puntata di questo nostro film della stagione!

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