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La parola al Profeta

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La parola al Profeta
La parola al Profeta
La parola al Profeta

È un Hernanes a 360 gradi, quello che ha dialogato oggi con i tifosi durante una seguitissima edizione dell’”Ask”. Molti i tweet arrivati dai fans che hanno utilizzato l’hashtag #AskHernanes, ai quali il Profeta ha risposto in diretta dal canale Twitter della Juventus.

Cominciando, per esempio, dai motivi per cui ha scelto la Signora.

Voglia di vincere, per il brasiliano, la cui analisi si è allargata al calcio italiano: «Tutti gli allenatori qui sono molto preparati tatticamente, ma Allegri è anche un grande comunicatore». Quando è arrivato a Torino Hernanes aveva spiegato come non vedesse l’ora di giocare la Champions. E adesso che ha già vissuto due partite? «Un’emozione enorme, sentire l’inno poi è stato da brividi. Anche lo Stadium, quando scendi in campo, è davvero emozionante».

Inevitabile la domanda sul soprannome, “Il Profeta”: «Mi è stato dato in Brasile, perché parlavo in modo diverso da tanti altri, citando ad esempio la Bibbia». Calcio, quindi, ma non solo, nella chiacchierata social del nostro centrocampista: «Torino è una bella città, tranquilla – spiega Hernanes - ideale per una persona come me che ama dedicarsi alla famiglia».

Hernanes in tre parole? «Dribbling, conclusione e lancio». A chi gli chiede come abbia imparato a giocare con entrambi i piedi, il Profeta risponde in modo sinteticamente perfetto: «Allenamento, allenamento, allenamento». Piatto preferito? «Una specialità brasiliana, riso e fagioli». Se gli si domanda, invece, di fare tre nomi di Leggende bianconere con cui avrebbe voluto giocare, risponde a colpo sicuro: «Zidane, Nedved, Del Piero». E fra i suoi compagni chi lo ha impressionato di più? «Paul Pogba».

Come ormai consuetudine dell’”Ask”, anche Hernanes si è sottoposto alla prova canora dell’inno bianconero. Il risultato? Niente male…

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