02 settembre 2015
In mezzo al campo, in fase offensiva ma anche difensiva. Mario Lemina arriva in bianconero con un solo obiettivo: essere utile al progetto Juve.
«Se dovessi dire qual è il mio ruolo preferito direi che mi sento sia un mediano che un playmaker – spiega - Ma sono pronto a giocare dovunque mi chieda l’allenatore, anche in difesa se serve».
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Lemina infatti predilige sia la fase difensiva che quella offensiva: «Si, mi piace attaccare ma anche coprire. Spero di maturare esperienza e di accrescere il mio livello di gioco». Un calciatore che lo ha ispirato? «Senza dubbio Nedved, che ricopriva un ruolo simile al mio. Grande giocatore, capace di segnare tanti gol: per me è un esempio».
Quali gli obiettivi di Lemina in bianconero? Semplicemente «dare il meglio per la squadra, essere utile al progetto. Ho parlato con Pogba che già conoscevo prima di venire qui, mi ha detto che alla Juve c’è grande professionalità e attenzione a tattica e tecnica. Farò del mio meglio, indipendentemente da quante partite giocherò. Non sono qui per pormi obiettivi numerici di presenze in campo, ci sono giocatori eccellenti nel mio ruolo. Quando servirò, io sarò pronto».
Mario vestirà la casacca numero 18: «La data di nascita di mio figlio».
Al termine dell’incontro con la stampa, insieme a Hernanes, Lemina ha toccato con mano la storia bianconera nel JMuseum e poi, al JStore, ha incontrato 20 fortunati giovani giocatori delle scuole calcio bianconere a Torino.
