Sarri

Napoli-Juve gara aperta, per Sarri

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Napoli-Juve gara aperta, per Sarri
Napoli-Juve gara aperta, per Sarri
Napoli-Juve gara aperta, per Sarri

Secondo Sarri «sarà un match da anima e cuore, che andrà oltre la tattica e l'individualità»: lo stesso che il Presidente del Napoli ha definito per i partenopei “la madre di tutte le partite”.

Parliamo naturalmente di Napoli-Juventus. Una sfida certamente ricca di fascino, come abbiamo ricordato in questi giorni, quella di domani sera al San Paolo, in cui entrambe le formazioni cercheranno – almeno stando al tecnico napoletano – di far valere la propria vocazione al possesso palla e al gioco offensivo.

«La nostra intenzione è sempre quella di fare la partita, ma credo che sia anche l'intenzione della Juve. Sarà una partita aperta con una delle due squadre che poi prenderà il sopravvento», ha spiegato oggi l’ex allenatore dell’Empoli ai microfoni dei media, presentando l’avvenimento calcistico.

«In questo momento è uno scontro diretto per la media-bassa classifica», ha risposto a chi chiedeva che tipo di big match fosse quello tra due squadre rispettivamente a 6 e a 5 punti, che hanno ottenuto in campionato meno di quanto hanno seminato finora. «Io guardo la realtà. Loro sono una squadra che sta scrivendo la storia del calcio italiano e sono andati vicini a scrivere anche quella europea. Noi abbiamo appena iniziato un progetto e un cammino. Ora non serve parlare di obiettivi».

In sintonia con Allegri su questo punto, quindi, ma anche su un altro: «A Frosinone la Juve ha giocato bene un match che è finito 1-1 per caso. Faccio fatica a considerarla in crisi. Hanno sbagliato le prime due partite. Hanno avuto qualche infortunio e qualche innesto difficile. Ma dire che è una squadra in difficoltà starei molto attento. Sappiamo che può vincere dieci partite di fila. Dell'Inter non lo sappiamo ancora».

Già perché la Signora, nonostante l’inatteso pari dello Stadium di mercoledì, resta pur sempre una delle squadre da battere del campionato, e per riuscire nell’impresa serve una condizione fisica eccellente. Come quella che, a detta di Sarri, il Napoli è vicino ad avere.

«La squadra inizia a stare bene fisicamente», ha aggiunto, a questo proposito. «Siamo in una fase in cui dobbiamo far anche ruotare poco i giocatori e abbiamo speso molte energie. Ma mi sembra che si stia comportando bene. Ma la mentalità è quella giusta»Riguardo al modulo azzurro che si vedrà in campo domani, dopo l’esperimento 4-3-1-2 ed il successivo passaggio al 4-3-3 per sfruttare più le corsie esterne, l’allenatore 56enne ha dichiarato che contro il Carpi «abbiamo visto un Napoli che ha affrontato una squadra che non voleva giocare e ci ha creato difficoltà. Io però ho visto comunque una squadra viva. Poteva essere un match pericoloso. Ci abbiamo provato fino alla fine, ma non siamo riusciti a sbloccarla. La squadra ha corso molto, lo dimostrano i dati dei Gps».

«La soluzione 4-3-1-2 [con Insigne dietro le punte] è una soluzione attuabile non per molto tempo durante la partita. Abbiamo centrocampisti che giocano meglio a tre e questa soluzione si può usare un quarto d'ora al massimo. Altrimenti andremmo in difficoltà».

Se accanto ad Higuain ci sarà Gabbiadini, in comproprietà con la Juve fino allo scorso gennaio, sarà tutto da vedere. «Io sono convinto che la sua posizione ideale sia da prima punta. Sta migliorando le sue condizioni fisiche, è un giocatore forte e lo vedo meglio con le due punte che con le tre punte». Una cosa è certa: per ora Sarri predilige la continuità.

«L'avversario è forte e questo gruppo di fronte a match del genere ha sempre reagito bene. Col Carpi la squadra non ha giocato in maniera svogliata e spero che sabato i giocatori entrino in sintonia con la città».

Proprio come la Juve, «abbiamo potenzialità e difetti da limare. Dobbiamo continuare a lavorare per capire chi siamo e dove possiamo andare».

«Sabato sarà un evento particolare. Bisogna fare una partita nella quale il pubblico deve essere orgoglioso. Non c'è nulla da verificare. Come fermare Cuadrado? Non mi preoccupo mai di pensare a come fermare gli avversari, ma a imporre il mio gioco. Con la Juve vorrei vedere qualcosa di straordinario»

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