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Un calcio all’attacco, col sorriso

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Un calcio all’attacco, col sorriso
Un calcio all’attacco, col sorriso
Un calcio all’attacco, col sorriso

Sette vittorie, un pareggio ed una sconfitta contro il City. E’ lo straordinario ruolino di marcia di André Schubert, protagonista assoluto della conferenza stampa odierna ed unico allenatore nella storia del Gladbach ad aver vinto le prime tre gare di campionato di cui è stato timoniere; figurarsi sei.

Definito “un mago” dalla stampa italiana, dopo il pareggio di Torino, il Borussia non si è certo fermato ed ha battuto due volte in quattro giorni lo Schalke 04, imponendosi sia in campionato che in Coppa di Germania (2-0) il 28 ottobre nel ritorno degli ottavi di finale. Oggi, nella consueta conferenza stampa della vigilia di Champions, il tecnico avversario si è dichiarato ancora affamato di punti.

«Sicuramente la Juve è una grande squadra. Siamo concentrati sulla partita di domani. Le nostre sono due buone squadre e cercheremo di mettere in difficoltà questa Juve creando pericolo, perché abbiamo l’obiettivo di vincere questa partita. E’ una gran formazione dotata di qualità individuale, dovremo adattarci alla flessibilità tattica dei ragazzi di Allegri. Abbiamo un’idea per farlo, e speriamo sia buona. Dovremo poi risolvere alcune situazioni da uno contro uno, ma col tempo abbiamo acquisito sempre più stabilità».

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Accanto a lui in conferenza stampa si è seduto Ibrahima Traoré, calciatore francese naturalizzato guineano e centrocampista del Borussia e della propria nazionale. Il laterale destro, schierato anche nell’ultima partita vinta per 1-4 sul campo dell’Herta Berlino, ha anch’egli analizzato l’ottimo momento di forma della formazione tedesca in confronto con la gara dello Stadium dove, a suo dire, lui e compagni hanno dato un’ottima prestazione difensiva, anche se non una altrettanto buona offensivamente.

«In attacco non abbiamo creato tanto a Torino. Meno che in Bundesliga. Ma domani sarà diverso perché saremo sostenuti dai nostri tifosi. Sappiamo che servono punti per continuare a sognare, si tratta di fare una grande prova di coraggio».

In quest’anno il laterale è cresciuto progressivamente di qualità proprio nella fase di copertura, come rilevato dai giornalisti in sala, che non hanno mancato di farglielo notare. «In quanto giocatore offensivo ho sempre pensato di non dover mai difendere, a Stoccarda è stato così», ha dichiarato lui, adamantino. «Da quando sono arrivato qui ho imparato tanto: sotto gli ordini di Lucien Favre ho avuto il mio tempo di adattamento, e ora ho le mie libertà offensive ma ho il dovere e il compito di partecipare alla fase difensiva, anche se non mi piace molto. E’ un ruolo che posso occupare quando necessario».

Schubert, per canto suo, non ha annunciato cambi rispetto alla gara di Berlino («Jantschke si sta riprendendo, Korb è andato dal medico e non sappiamo ancora come sta esattamente per domani»), prima che la conferenza stampa si orientasse interamente su di lui e sulla sua filosofia, che ha rivoluzionato risultati e gioco del Borussia fin dall’avvicendamento a fine settembre.

«Io l’Harry Potter del Borussia?», ha sorriso alla domanda di un cronista italiano. «Sulla guancia ho una cicatrice ma non c’è scritto nulla del tipo ‘sono un mago’. La magia nel calcio esiste ma il nostro lavoro è di concentrazione, i maghi si trovano in campo, dove i compagni possono regalarci momenti di magia. La Juve l’abbiamo studiata, e abbiamo un’idea positiva di come giocare contro questa formazione. Stiamo a vedere se sarà utile».

Ecco allora che la palla passa a Traoré – chissà che lui non riesca a rivelare il segreto di un allenatore così vincente. «Tante cose sono cambiate. E’ vero che per ogni vittoria riceviamo regali, ci sta regalando tante divise e abbiamo voglia di vincere sempre, quindi», ha scherzato con la complicità del suo tecnico. «La fiducia è tornata grazie a lui: ce l’ha restituita come squadra e vediamo che in fin dei conti non siamo tanto lontani da quanto fatto l’anno scorso. Abbiamo ritrovato la gioia di mettere l’avversario sotto pressione, stare alti ed essere molto offensivi. Ma l’importante è il ritorno della fiducia: Schubert ci ha ripetuto spesso che siamo buoni giocatori e abbiamo un grande potenziale»

«Tutti questi ragazzi hanno cominciato a giocare a calcio per divertimento», ha quindi aggiunto lo stesso Schubert, spiegando una volta per tutte la sua filosofia calcistica. «Una carriera agonistica può essere molto lunga e noiosa senza questo elemento. Per noi è importante avere sempre questa filosofia: mai perdere il piacere di giocare. E’ compatibile con la concentrazione massima, e stando attenti anche all’elemento di comunicazione tra i giocatori. Il divertimento si può replicare in gara: lo facciamo sia sul rettangolo verde che fuori da esso, è un fattore importante per la nostra crescita».

Così facendo sono tanti gli elementi della rosa che hanno la possibilità di andare in gol e diventare determinanti, inclusi i difensori di fascia. «Stiamo attaccando più alto, posizionati alto soprattutto con i terzini. Ci sono molti inserimenti e abbiamo una certa presenza in area di rigore, dove ci mettiamo in situazione ideale per concludere. Un esempio è Johnson, sostenuto da Wendt con i suoi inserimenti. L’importante è concludere ed attaccare – ma non tutti alla volta».

«Tutte queste partite ravvicinate costano energie, ma vogliamo continuare a giocare come fatto ultimamente», ha concluso Traorè «Un po’ di stanchezza c’è, ma prevale la voglia di ripartire. L’aspetto mentale è importante: quando vedo questo stadio e questi tifosi, voglio sempre essere della partita».

Per verificare se lo sarà anche domani, non resta che aspettare le 20,45. Magari seguendo nell’attesa il nostro LIVEBLOG

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