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UNESCO Cup, le voci dallo spogliatoio

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UNESCO Cup, le voci dallo spogliatoio
UNESCO Cup, le voci dallo spogliatoio
UNESCO Cup, le voci dallo spogliatoio

Le emozioni di una serata come questa vanno ben oltre ciò che accade in campo: sono quelle che si provano, per esempio, nel vivere un momento di solidarietà e nel condividere lo spogliatoio con vecchi compagni di squadra o con chi ha costruito i trionfi bianconeri in epoche differenti. Lo confermano per esempio le parole di Stefano Tacconi: «Sono belle sensazioni perché siamo amici da tanti anni. Siamo generazioni diverse, ma tutti noi abbiamo fatto la storia della Juventus. A chi guarda queste partite, non dico che scappa la lacrimuccia, però è un'emozione forte».

Lo conferma Gianluca Pessotto, questa sera “Mister” delle Legends: «Essere nello stesso spogliatoio con calciatori della generazione precedente alla nostra è davvero bello: si scoprono tante storie, ascoltare i racconti è bellissimo, perché poi alla fine si scopre che non c’è tanta differenza. Ci accomuna quello che è lo spirito Juve, che ci ha permesso di costruire tante vittorie».

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«Pessotto è a rischio esonero, ha le ore contate!», è il commento guascone di Ciro Ferrara, che poi torna immediatamente serio: «La finalità è sicuramente importante, per noi si abbina il divertimento a qualcosa di più serio. Siamo contenti che David sia diventato il nostro presidente e stia cercando di creare un gruppo che possa esibirsi anche in altri stadi».

La parola poi passa proprio al Presidente delle Legends, David Trezeguet: «Siamo stati tutti felici di questa serata, perché è stata utile per portare avanti i progetti in Africa – racconta a Jtv – Quando ho visitato questo continente ho notato come il calcio abbia il dono di regalare un sorriso a bambini che vivono una situazione molto delicata. Il nostro sport può aiutare moltissimo, noi ex giocatori abbiamo questa grande possibilità».

«Il prossimo mese saremo in Canada, poi ci sarà il ritorno in Argentina contro il Boca - prosegue Trezegol – Il progetto continua a crescere. Vogliamo continuare a dare il nostro contributo, perché ognuno di noi è molto legato alla Juventus, di cui abbiamo costruito una parte di storia».

Venendo alle questioni di campo: «Il divertimento si è fatto serio: l’impegno è stato massimo, dopo un primo tempo delicato abbiamo rimesso in piedi la partita. Ma non ci fermiamo qui, siamo un gruppo molto unito, ci ritroveremo sempre più spesso, l’evento di stasera è l’inizio di una nuova avventura».

Alla prossima, allora.

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