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Allegri: «Eravamo un gruppo, siamo diventati una squadra»

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Allegri: «Eravamo un gruppo, siamo diventati una squadra»
Allegri: «Eravamo un gruppo, siamo diventati una squadra»
Allegri: «Eravamo un gruppo, siamo diventati una squadra»

Un punto. Un solo punto per centrare il quinto scudetto consecutivo e coronare una cavalcata fantascientifica, condita da 24 vittorie nelle ultime 25 partite. La Juve è arrivata a un passo dal traguardo sbancando anche l'Artemio Franchi, impresa tutt'altro che semplice, «contro un'ottima Fiorentina, che se avesse pareggiato, non avrebbe rubato nulla – sottolinea Allegri a fine partita -Abbiamo giocato un bel primo tempo, rischiando poco e niente se non in un contropiede dove c'è stato il gol annullato alla Fiorentina. Ci stavamo difendendo bene nella ripresa, rischiando poco, poi abbiamo fatto un un po' di confusione e se si dà ad una squadra tecnica come quella viola la possibilità di riaprire la partita, si rischia».Ora non resta che completare l'opera e dedicarsi poi alla finale di Coppa Italia: «Domani ci alleneremo come da programma, poi dopo il riposo di martedì, prepareremo la gara con il Carpi, perché oltre al campionato dobbiamo tenere alta tensione per la Coppa Italia, che ora diventa il secondo obiettivo della stagione. Certo, spiace per la Champions, ma quando si giocano gare di andata e ritorno, basta un episodio a deciderle. A Monaco avevamo giocato una grande gara ed è stato un ulteriore passo in avanti. L'anno prossimo sicuramente questa squadra, allestita in modo eccezionale dalla società, farà bene anche in Europa. Per giocare a certi livelli in Europa però, a prescindere dai sistemi di gioco dobbiamo migliorare nella gestione della palla, quando gli altri ci portano pressione e non dobbiamo rischiare di perdere palloni banali».Allegri guarda già avanti, ma se si ripercorre invece questa stagione, sembra davvero incredibile quanto la Juve sia riuscita a fare dopo la gara contro il Sassuolo del girone di andata. Allora Gigi Buffon, decisivo anche oggi parando il rigore di Kalinic, aveva parlato con toni decisi, richiamando i compagni al senso di responsabilità. E a giudicare dai risultati è stato ascoltato: «Buffon è il nostro giocatore più rappresentativo – conclude Allegri - e le sue parole hanno un peso diverso rispetto a quelle di chiunque altro, ma questa squadra ha un tanti giocatori importanti. Eravamo un gruppo, poi siamo diventati una squadra».

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