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Allegri: «Un bel segnale»

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Allegri: «Un bel segnale»
Allegri: «Un bel segnale»
Allegri: «Un bel segnale»

Inutile parlare a Massimiliano Allegri delle dieci vittorie consecutive. Al tecnico bianconero interessa sollo l'ultima, o, al limite, quelle che verranno. Perché per quanto il cammino della Juve stia assumendo contorni straordinari, è tutt'altro che terminato: «Quello di oggi è un bel segnale – sottolinea Allegri - perché nelle ultime gare abbiamo giocato solo due volte a Torino. Complimenti ai ragazzi che stanno facendo ottime cose, ma non dobbiamo pensare alle strisce record, perché conta solo essere davanti il 16 maggio. È iniziato un mini campionato di 19 gare e siamo partiti a meno due dal Napoli. Dovremo fare un punto più di loro, tenendo dietro le altre».Il ruolino di marcia dei bianconeri è sorprendente. Appena 12 punti conquistati nelle prime dieci giornate, 30, ovvero bottino pieno nelle dieci successive. Allegri spiega così il cambio di rotta: «All'inizio non avevo Marchisio, non avevo Khedira, Mandzukic si è tagliato un gomito alla prima partita e ha avuto problemi per due mesi, il Dybala dell'inizio non era quello di oggi, così come Zaza, Alex Sandro e quelli del gruppo storico. Era fisiologico aver un calo di tensione dopo la stagione scorsa e in più diverse cose ci sono girate storte, vedi la partita con il Frosinone, quando abbiamo preso gol sull'unico calcio d'angolo concesso. In quel momento però era quasi normale che accadesse, perché c'era un atteggiamento, da parte della squadra e dell'ambiente, in cui si dava tutto per scontato»Un'altra arma in più per la Juve potrà essere la possibilità di ruotare gli uomini. A Udine Allegri ha sorpreso tutti tenendo fuori Pogba, ma la squadra non ne ha minimamente risentito: «È stata un'esclusione tecnica perché ha giocato molte gare, ne abbiamo tante davanti e Asamoah è in una buona condizione. Ora ha risolto il problema al ginocchio e sono molto contento per lui, così come per Rugani che oggi ha giocato con personalità. Sono contento della condizione di tutti. In questo momento lasciare fuori qualcuno è difficile, ma avendo una partita ogni tre giorni questo è importante».

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