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Buffon: «Grazie Juve!»

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Buffon: «Grazie Juve!»
Buffon: «Grazie Juve!»
Buffon: «Grazie Juve!»

«Grazie Juve». Si può sintetizzare così il commento di Gigi Buffon all'operato del club. Il capitano, tornando a Vinovo, ha trovato una rosa rinforzata in ogni reparto e non potrebbe esserci modo migliore per ripartire alla caccia di nuovi successi: «Innanzi tutto ci tengo a ringraziare la Juve – sottolinea il portiere ai microfoni di Mediaset e Sky Sport - perché quanto fatto in questi cinque anni è straordinario, ed è merito di tutte le singole persone che compongono la società, e perché in questa finestra di mercato è stato dato un impulso davvero notevole che permetterà a noi un po' più anziani di credere a qualcosa di grandioso e ai tifosi di sognare ad occhi aperti. Questo non capitava da tanto, ma ora sono stati fatti acquisti di spessore e livello internazionale. Certo, se tornassi ad essere il Gigi che a sei, sette anni, collezionava gli album delle figurine, completare la squadra della Juve mi renderebbe il bambino più felice del mondo, perché vedere tutti questi campioni mi farebbe davvero piacere. Però un conto sono gli albi delle figurine, un conto è il campo. E lì dovremo dimostrare che tutto ciò che si dice di noi è vero».

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«La Champions? - continua Gigi - È un obiettivo personale, ma più ancora della squadra e della società, perché credo non ci sia più bello della condivisione. Riuscire a conseguire un risultato che manca da tanti anni insieme alle persone con cui hai vissuto tanti momenti della storia bianconera, sarebbe clamorosamente bello. Sulla carta è una Juventus molto forte, che può fare partita con tutti, e rispetto agli altri anni, sulla carta abbiamo più possibilità di vincere, perché certi giocatori arrivati hanno fatto sì che il gap si riducesse ulteriormente. Però sono imprescindibili alcune caratteristiche che permettono a tutte le grandi squadre di confermarsi ogni anno: l'abnegazione, l'entusiasmo, la voglia di stupire e di soffrire insieme, la passione che si mette in campo. Sognare non costa nulla, ma bisogna farlo con i piedi per terra, con concretezza e consapevolezza».

L'acquisto che ha fatto più clamore è quello di Gonzalo Higuain e Buffon non nasconde che non se lo sarebbe aspettato a inizio mercato: «In effetti no, poi quando tutti hanno iniziato a parlarne, un pensierino ho iniziato a farlo. Era uno spauracchio, il pericolo numero uno ogni volta che incontravamo il Napoli. Parliamo di un giocatore di livello internazionale, che stimavamo prima e che... stimiamo ancora di più ora. Le critiche ricevute dopo il passaggio alla Juve? Io credo che un giocatore che ha il coraggio di fare una scelta simile, dimostra una grandissima personalità, perché per lui sarebbe stato molto più comodo farne altre. E poi la stampa, i tifosi, anche noi giocatori siamo molto volubili: a seconda di come vanno le cose ci sentiamo molto attaccati a certi campioni, ma anche subito pronti a prenderne le distanze. Io penso che uno come Higuain che a Napoli in tre anni ha segnato caterve di gol credo avesse giustamente la libertà di scegliere un'altra destinazione. Libertà direi confermata dal fatto che ci fosse una clausola rescissoria. Può avere un peso enorme nel gruppo, per la sua storia calcistica, le maglie che ha vestito, i gol che segna, la presenza sia fisica che caratteriale. Oltre a lui sono arrivati altri giocatori che se confermeranno quanto fatto in carriera, avranno il desiderio di stupire ancora e aiutarci mettendosi a disposizione, credo potremo migliorare molto».

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L'entusiasmo con cui Gigi si prepara ad affrontare la nuova stagione ha anche cancellato la delusione patita in Azzurro per l'eliminazione dall'Europeo: «I momenti brutti in una stagione ci sono sempre, se non si vincono tutti i trofei... Con la Nazionale abbiamo vissuto un bel percorso, un sogno condiviso con tantissima gente che si è riavvicinata all'Azzurro e si è sentita rappresentata da noi. Ci siamo fermati sul più bello, purtroppo, anche perché vedendo com'è andato l'Europeo, si sarebbe potuto continuare a sognare in grande. Non ci sono comunque rimpianti, perché abbiamo fatto il massimo e anzi mi è dispiaciuto qualche giorno dopo l'eliminazione vedere critiche a mio giudizio eccessive nei confronti di Zaza e Pellé per i rigori sbagliati, quando ci sarebbe stato solo da ringraziarli per il coraggio dimostrato nell'andare dal dischetto. Io mi sento di farlo, perché al di là del rigore, durante tutto il percorso ci hanno dato una grande mano e hanno fatto sì che il gruppo si cementasse ulteriormente».

Un gruppo, quello azzurro, del quale anche Andrea Barzagli vuole continuare a fare parte, convinto dall'incontro con il c.t. Ventura avvenuto due giorni fa a Vinovo: «Siamo felici del ripensamento di Andrea e credo che il mister abbia avuto il merito di farlo tornare sui suoi passi stimolandolo con idee di gioco accattivanti e che speriamo di fare nostre il prima possibile. Io non ho mai preso in considerazione l'idea di lasciare – conclude Buffon - L'avrei fatto solo se fosse accaduto qualcosa di “roboante”, o le mie performance fossero state talmente scadenti da portarmi, con una presa di coscienza, a farmi da parte. Credo invece che tutti abbiano dimostrato di essere ancora all'altezza della situazione e di avere ancora energie fisiche e morali da spendere per la causa».

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