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Chievo-Juve, spiegata coi numeri

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Chievo-Juve, spiegata coi numeri
Chievo-Juve, spiegata coi numeri
Chievo-Juve, spiegata coi numeri

Cosa possiamo dire analizzando i numeri di una gara da 4 gol a 0, 30 tiri totali a 6, 63.3% di duelli vinti a 36.7%, 724 passaggi a 390, 64.4% di possesso palla a 35.4?

Beh, certamente si possono certamente trarre alcune deduzioni dal modo praticamente perfetto di stare in campo da parte dei Campioni d’Italia.

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Come potete vedere da questi schemi, Paul Pogba ha avuto una ben più che discreta libertà di movimento in mezzo al campo, che gli ha consentito di svariare su tutto l’arco del centrocampo e proporsi spesso al tiro (5 nello specchio, 9 quelli totali, più di tutti). Sia lui che Dybala, che ha avuto la stessa libertà di azione in attacco, hanno messo a verbale 40 passaggi nella metà campo offensiva, segno non solo della crescente intesa tra i due, ma che il fulcro dell’azione contundente passa dai loro piedi, principalmente. La Joya - vedete - si va a prendere il pallone anche nelle retrovie, salvo poi scambiarlo in velocità ed involarsi verso la porta.E quando il Chievo ha provato a sfondare sulla sinistra, Alex Sandro è stato bravissimo a recuperare (spesso e volentieri in diagonale) tornando fino alla linea di centrocampo per poi ripartire immediatamente fino alla linea di fondo (4 cross su azione per lui, ma anche 3 contrasti).Da notare, inoltre, l’importanza di Khedira (che, sostituito a fine primo tempo, ha toccato per forza di cose meno palloni), in fase di inserimento, in attacco: l’intelligenza tattica del tedesco per capire i movimenti ed i tempi giusti è straordinaria, come dimostra l’assist per Alvaro Morata ma anche i tanti palloni toccati di prima e quasi sempre andati a destinazione, in verticale.Il tutto è supportato dal lavoro invisibile ma preziosissimo del Principino, abile a dare equilibrio alla manovra e che ieri si è reso autore di 3 contrasti decisivi, 4 intercettazioni e 100% di contrasti aerei vinti.

L’azione del gol di Alex Sandro dimostra infine come la squadra sappia costruire gioco non solo in verticale, ma anche in orizzontale, in progressione.

Solo l’eccesso di altruismo, in alcune occasioni – oltre alla traversa della porta clivense – ha evitato che il passivo fosse ancor più ampio per i padroni di casa. Ma l’eccesso di altruismo, se in alcuni casi è un dato negativo, denota solamente in questo caso una grande coesione a livello di gruppo, ed una voglia di mettere il compagno in condizione di esultare.

Per noi Chievo-Juve è stata la nona vittoria nelle 13 sfide di Serie A sul campo dei gialloblu (ve ne abbiamo raccontate alcune qui, se ricordate). La Juve, lo sapete tutti, ha eguagliato quel record di 12 vittorie di fila in un campionato di Serie A, stabilito tra ottobre 2013 e gennaio 2014.

Come? Innanzitutto, rendendo inoffensivi gli avversari. Vi pasti pensare che i bianconeri hanno tenuto la porta inviolata in quattro delle ultime cinque giornate di campionato. Il segreto è non fare avvicinare mai gli sfidanti all’area di rigore protetta da Buffon, di modo da non incappare in quegli sfortunati episodi di inizio stagione in cui la palla entrava al primo tiro in porta.

Guardate l’heat map dei clivensi, per rendervi conto di quanto bene abbiano agito in anticipo Barzagli, Bonucci e Caceres ieri pomeriggio.

Il Chievo ha giocato solo cinque palloni nell’area di rigore della Juventus in questa partita, merito dei 4 intercetti a testa di Barzagli e Bonucci e dei 3 contrasti del più fisico Martin Caceres. Al contrario, i bianconeri hanno fatto 10 tiri nello specchio contro il Chievo – in nessun’altra partita hanno tirato in porta di più in questo campionato.

DUE TRAGUARDI INDIVIDUALI

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Álvaro Morata non segnava da 14 giornate in Serie A. Quella di ieri è stata la sua seconda doppietta in Serie A, dopo quella contro il Parma del settembre 2014. Nelle ultime due partite tra campionato e Coppa Italia, Morata ha segnato quattro gol con un totale di soli sei tiri in porta.

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Quinto assist stagionale per Paul Pogba – ne aveva fatti solo 3 in tutto lo scorso torneo. Cinque tiri nello specchio per lui: segno evidente che voleva fortemente il gol. Paul si esalta quando il gioco si fa più duro, ovvero in trasferta, se è vero che quattro dei suoi cinque gol stagionali in Serie A sono arrivati in trasferta. È la seconda volta che il francese fa sia gol che assist in una partita di Serie A, c'era riuscito nel gennaio 2014 contro la Sampdoria. Fondamentale far notare, infine, quei 10 possessi guadagnati dal nostro numero 10: tanta qualità, insomma, ma anche quantità.

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