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Mihajlović: «Enorme rispetto per la Juve, sono un esempio»

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Mihajlović: «Enorme rispetto per la Juve, sono un esempio»
Mihajlović: «Enorme rispetto per la Juve, sono un esempio»
Mihajlović: «Enorme rispetto per la Juve, sono un esempio»

Mezz’ora prima della conferenza stampa di Allegri a Vinovo, a Milanello e ai microfoni di Milan Channel è intervenuto l’allenatore dei rossoneri, Siniša Mihajlović. Nelle sue dichiarazioni, il tecnico serbo ha avuto parole di elogio nei confronti degli avversari, e si è soffermato naturalmente sul momento difficile della sua squadra (in ritiro dopo la sconfitta di Bergamo) e sulla probabile formazione di domani. Ecco, punto per punto, tutte le sue idee affidate ai microfoni dei media.

LA PARTITA DI DOMANI«È un match che può far tremare i polsi o gonfiare il petto, la stiamo preparando bene. È una gara che vale per il prestigio e per la classifica, vogliamo un finale di stagione differente»

IL RITIRO«Quando c'è un problema, bisogna dirsi le cose in faccia. Non è stato punitivo. È servito per confrontarci e correggere gli errori. Spero che domani la squadra faccia una bella prestazione»

SULLA JUVENTUS «Incontriamo la squadra più forte nel nostro momento più difficile. Rispetto molto la Juve e i suoi giocatori, per la voglia di vincere che mettono sempre in campo, sono un esempio per tutti. Sarà una gara molto difficile dove noi dovremo fare il nostro, ricominciare a giocare quando le cose andavano bene.»

L’ESPERIENZA AL MILAN«Ci sono stati periodi in cui sono riuscito a fare bene ma non ho mai trovato la continuità, ho vissuto un anno ma è come se fossero stati cinque, abbiamo provato e fatto di tutto, un po’ mi dispiace perché pensavo che avremmo svoltato invece poi ci siamo persi e questo non me l'aspettavo. Mancano ancora sette partite e la finale di Coppa, abbiamo il dovere di arrivare almeno sesti. Cercherò di fare sempre le cose per bene, con la Juve conta la prestazione, ci è mancato lo spirito. Quando le cose non vanno bene è giusto che le colpe siano dell'allenatore, l'ho sempre fatto. Se la squadra non gioca bene sono il primo colpevole perché sono io che alleno, sono io che devo trasmettere certe cose, quindi se non so farlo vuol dire che ho fallito»

BALOTELLI E LOCATELLI «Sono le ultime partite dove cercherà di essere confermato, più il tempo passa e più ha meno possibilità di farlo. Se non gioca Montolivo, inoltre, gioca Locatelli. Se vedo un giocatore che mi dà garanzie posso farlo giocare. Lui ci può stare per come sta in campo, forse non è pronto al massimo ma è un ragazzo di prospettive, può avere una grande carriera in avanti. Spero che giochi Riccardo, se non gioca lui è pronto Locatelli»

Hanno parlato a Milan News, inoltre, anche Abate e lo stesso Montolivo. «Ci siamo confrontati», ha detto il laterale, «vedremo domani se è servito a qualcosa. Dobbiamo pensare a una partita alla volta, pensiamo solo a domani. Incontriamo la squadra più forte d'Italia nel nostro momento peggiore. Domani servirà una grande partita per non deludere il nostro allenatore, la società e i tifosi che ci sono stati sempre vicini. Speriamo di avere domani una bella reazione d'orgoglio».

Ecco invece quanto detto dal mediano rossonero e della Nazionale: «La differenza tra un campione e un giocatore normale la fa la testa, e non i piedi. Questo gruppo ha qualità, ma abbiamo faticato molto a livello di concentrazione con le piccole. Abbiamo trovato per questo molte difficoltà. Quanto a me, va un po' meglio, ma bisogna capire che rischi ci sono. È ancora tutto da vedere, valuteremo oggi la situazione».

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