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La Primavera si ferma solo ai rigori

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La Primavera si ferma solo ai rigori
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La Primavera si ferma solo ai rigori

Emozioni infinite al Mapei Stadium, teatro di una Finale Scudetto che più equilibrata di così proprio non si potrebbe immaginare. Non bastano i tempi regolamentari, non sono sufficienti i supplementari e nemmeno i primi cinque tiri dal dischetto: servono infatti ben 7 penalty per decidere la squadra Campione d’Italia che, in virtù di due errori dei nostri tiratori, è la Roma.

La cronaca

Prime fasi di gioco equilibrate: le due squadre sentono forse un po’ di tensione per un appuntamento importantissimo. Forse, sulla corsa e sul palleggio, nelle prime fasi sembra farsi preferire la Roma, che tuttavia non porta grandi pericoli dalle parti di Audero, eccezion fatta per una conclusione da dentro l’area di Ponce, che costringe il nostro portiere a un complicato intervento in tuffo.

La Juve, gradualmente, prende le misure degli avversari, aggiusta le posizioni in campo e cresce, minuto dopo minuto. La manovra bianconera si dipana per lo più dalla destra, grazie alla buona vena di Lirola, sui livelli della semifinale.

È proprio lo spagnolo a procurarsi, al minuto 38, il calcio di rigore che porta in vantaggio la Juve: una sua incursione sempre da destra costringe Di Livio al fallo su ripiegamento difensivo. Dal dischetto va Kastanos che calcia potente, imparabile. Uno a zero. La Juve avrebbe poi l’occasione, proprio negli ultimi istanti del primo tempo, di allungare le distanze, ma la gran botta di Zappa dal limite si stampa sulla traversa.

A inizio ripresa viene rispolverata la solita, vecchia legge del “gol sbagliato-gol subito”: la Roma, sventato il pericolo a fine della prima frazione, pareggia i conti dopo solo due minuti dal rientro in campo, con Ponce, che colpisce sottomisura trafiggendo Audero.

La partita, tornata in equilibrio nel punteggio, vede le squadre equivalersi anche nel gioco. Da una parte, Audero vola a deviare un tiro a giro di Ndoj dal limite (si ripeterà, il nostro portiere, su una botta sottomisura proprio a fine dei tempi regolamentari), dall’altra è ancora Lirola a portare pericoli dalla destra alla difesa romanista.

Ma non accade più nulla fino al 90’, si va ai supplementari. Nell’ultima mezz’ora, la stanchezza ha il sopravvento da entrambe le parti, ogni errore può essere fatale: per questo motivo, le due formazioni non si fanno male vicendevolmente e lo Scudetto si decide ai rigori.

La serie di tiri dal dischetto, si diceva all’inizio, è letteralmente infinita, e le emozioni sono tantissime. Prima per la Juve sbaglia Vadalà, ma proprio al’ultimo tiro dei 5 Marchizza calcia fuori il match point giallorosso. Purtroppo, però, non è finita: al settimo tiro sbaglia Favilli e Grossi, questa volta, chiude i conti.

Finisce così, con abbracci e lacrime per i nostri ragazzi, ai quali va tributato un lunghissimo, grande applauso.

ROMA-JUVENTUS 7-6 d.c.r. (1-1 nei tempi regolamentari)RETI**: 36’ pt. rig. Kastanos (J), 2’ st. Ponce (R).

ROMA Crisanto, Anocic, Capradossi (Cap.), Marchizza, Vasco, Ndoj (43’ st. Spinozzi), Ponce, Di Livio (15’ s.t.s. Bordin), De Santis, D’Urso (15’ s.t.s. Grossi), MachinA disposizione: Romagnoli, Pop, Soleri, Paolelli, Pellegrini, Ciavattini, Franchi, Antonucci, TofanariAllenatore: Alberto De Rossi

JUVENTUSAudero, Lirola, Zappa, Blanco, Romagna (Cap.), Toure (20’ st. Didiba), Macek (13’ s.t.s. Di Massimo), Kastanos, Favilli, Cassata, Pozzebon (4’ p.t.s. Vadalà)A disposizione: Del Favero, Consol, Coccolo, Severin, Bove, Vogliacco, Parodi, Kean, CaligaraAllenatore: Fabio Grosso. Ammoniti: 17’ pt. Toure (J), 34’ st. Zappa (J), 17’ st. Ndoj (R ), 1’ p.t.s. Spinozzi (R )

Sequenza rigori

Lirola (J) golPonce (R) golVadalà (J) paratoVasco (R) golCassata (J) golSpinozzi (R) golKastanos (J) golCapradossi (R) golDi Massimo (J) golMarchizza (R) fuoriZappa (J) golBordin (R) golFavilli (J) paratoGrossi (R) gol

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