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Lichtsteiner, contentissimo del gol (e non solo)

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Lichtsteiner, contentissimo del gol (e non solo)
Lichtsteiner, contentissimo del gol (e non solo)
Lichtsteiner, contentissimo del gol (e non solo)

Già, decisivo. Come il gol in Germania, contro il Borussia. Il nostro pendolino svizzero quando timbra il cartellino sceglie sempre, puntualmente, partite dal peso specifico decisamente alto. Come quella di stasera, gara secca da dentro o fuori, comunque dominata dalla Juve.

«Abbiamo concesso un’occasione niente di più, dovevamo chiudere prima la gara», ha commentato Stephan, che è noto per il suo perfezionismo sia in campo che fuori da esso. «Ci è andata bene, è un po’ il nostro problema quello di non chiudere le partite».

Era il problema di inizio stagione, che ogni tanto si ripropone (anche se, a dire il vero, sempre più sporadicamente: v. Udine). Ma di diverso, rispetto a settembre, c’è che «è tornata soprattutto la fiducia. All’inizio dell’anno abbiamo giocato bene. Alcune partite le abbiamo perse non meritatamente. I “vecchi” hanno cambiato atteggiamento, che forse era troppo senza fiducia all’inizio», ha rivelato il laterale destro.

Con questa nuova mentalità, dunque, la Juve è un osso duro su ogni fronte in cui è protagonista. «Guardiamo noi stessi, in campionato: gli altri sono forti, anche la Roma non è fuori dai giochi, ma valutiamo gara dopo gara».

La gara contro i giallorossi sarà dura a prescindere dal nome sulla panchina della Roma. «Non importa che sia Spalletti o Garcia», ha dichiarato. «E’ un’ottima squadra, e prepariamo la partita come quella che è, ovvero una gara di due big, e quindi molto difficile».

Dalla propria, la Juventus ha sicuramente la duttilità tattica. Già perché non c’è solo il 3-5-2 dietro questa impressionante serie di vittorie consecutive. «Alcune partite le abbiamo vinte con la difesa a quattro. Possiamo giocare con tutti i sistemi, è la nostra forza».

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