Alex Sandro

«Attenti al Porto». Parola di Alex Sandro

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«Attenti al Porto». Parola di Alex Sandro
«Attenti al Porto». Parola di Alex Sandro
«Attenti al Porto». Parola di Alex Sandro

Antiviglia di Champions League, sera prima della partenza per Oporto. Non c’era giocatore migliore da ospitare ai microfoni di JTv che Alex Sandro, che alla Juve è arrivato quasi due anni fa proprio dalla squadra portoghese.

Il brasiliano sarà protagonista questa sera durante “JTalk” su Jtv di una bella intervista con Claudio Zuliani, di cui anticipiamo qualche contenuto. «Il Porto è conosciuto come una squadra che lotta fino alla fine – spiega – Non è mai facile giocare contro di loro, specie quando sono in casa: hanno molti giocatori di ottimo livello, che non mollano per 90 minuti».

Di certo, non sarà una partita come le altre, per Alex Sandro: «Ho molti amici li, spero che il Porto vinca la Primeira Liga. In Portogallo ho conosciuto il calcio europeo, che come mentalità è differente da quella brasiliana: ora sono felice di rivedere le persone che conosco, ma quando inizierà la partita ognuno difenderà i suoi colori».

E i suoi colori, ovviamente, sono quelli bianconeri: «Arrivare alla Juve è stato un salto nella mia carriera, come quelli che precedentemente avevo vissuto: ogni esperienza mi ha dato tanto, come sta accadendo qui a Torino. Quanto al match di dopodomani, siamo pronti, ben allenati, d’altronde la Juve gioca sempre per vincere e per arrivare in fondo alle competizioni cui partecipa, e questo è anche il mio modo di affrontare le partite».

Durante l’intervista, poi, Alex Sandro ha ripercorso le principali tappe della sua carriera, fino all’approdo alla Juventus: «In Brasile ero uno dei tanti bambini che cresce con la palla fra i piedi, sognando di diventare un calciatore. Il primo campionato da professionista lo ho giocato con il Paranaense, in campo ricoprivo sia il ruolo di laterale sinistro che di centrocampista, anche se prediligevo il primo»

E prosegue: «Ricordo bene il primo gol… in bianconero. No, non era alla Juve ma al Santos, nel 2010, un bel tiro da lontano. Forse è un segno del destino il fatto che avessi già vestito questi colori… adesso spero di farne altri così».

A proposito di segnature e, in generale, di gesti tecnici: «Uno dei miei preferiti è ovviamente il cross, che mi permette di aiutare i compagni a segnare, e se invece devo pensare a un gol che mi manca, direi quello di testa. È un po’ che non faccio gol in questo modo, ci ho provato tanto, vediamo…»

E chissà che mercoledì i suoi desideri vengano esauditi.

Una prima anticipazione dell’intervista andrà in onda fra pochi minuti (alle 19) durante JNews, la versione integrale questa sera dalle 21.30, nel corso di JTalk.

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