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La conferenza stampa di presentazione della Juventus Women

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La conferenza stampa di presentazione della Juventus Women
La conferenza stampa di presentazione della Juventus Women
La conferenza stampa di presentazione della Juventus Women

La Juventus Women è ufficialmente realtà: oggi la squadra femminile della Juventus è stata presentata alla stampa in conferenza al Media Center di Vinovo dall'Head of Academy & Women Football, Stefano Braghin, e dalla allenatrice della Prima squadra, Rita Guarino.

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Queste le parole di Stefano Braghin:

LA “PRIMA VOLTA” PER LA JUVENTUS

«E' un piacere annunciare la nascita di un nuovo progetto molto importante per la storia della Juventus. Dal prossimo campionato, la Juventus militerà nella Serie A femminile e sarà la prima volta che una squadra femminile, nella storia di questo club, parteciperà ad una competizione ufficiale».

UN PASSO AVANTI VERSO IL FUTURO

«Il calcio femminile diventerà sempre di più un'attività cruciale nel panorama del calcio mondiale, sia a livello istituzionale, sia a livello di attenzione dei media e del pubblico. Il calcio femminile al momento è uscito dalla nicchia in cui è stato per troppo tempo, e nella percezione di tutti è diventato un'attività assolutamente paritaria per diritti ed esposizione a quello maschile. La Juventus, per questo motivo, non si è fatta trovare impreparata a questo scenario futuro e ha iniziato già da questa stagione ad allestire questa squadra: speriamo che l'ingresso del nostro club in questo settore possa essere propedeutico alla crescita di tutto il movimento».

CONTINUITÀ CON UN ECCELLENTE SETTORE GIOVANILE FEMMINILE

«Questa sarà la nostra terza stagione di settore giovanile femminile: siamo arrivati ad avere, con quest'anno, 108 bambine suddivise in otto diverse categorie, quindi un vero e proprio settore giovanile, cui mancava un “cappello” più visibile, uno sbocco naturale, dunque la prima squadra. Abbiamo voluto idealmente chiudere la filiera, dando la possibilità alle nostre bambine, che vivono da piccole il sogno della maglia della Juventus, di poterlo coltivare fino a raggiungere la Prima squadra, nella quale potrebbero diventare delle giocatrici importanti.

Le nostre bambine sono molto brave: le 2004 hanno vinto la Danone Cup, una sorta di campionato italiano, e a fine mese saranno a New York a rappresentare l'Italia nella finale mondiale. Tra le nostre 2003, grazie all'ottimo lavoro di scouting condotto da Luigi Milani, abbiamo già un buon numero di ragazze che fanno parte integrante del gruppo della Nazionale. Ora si completa una proposta calcistica, come è giusto che sia per una società del nostro livello».

VALUTAZIONE STRATEGICA

«I nostri competitors europei sono già molto attivi nel calcio femminile, ed è giusto e doveroso che anche Juventus sia presente nello sviluppo di un'attività di questo livello. La crescita di questo settore avrà importanti risvolti, sotto svariati profili: sportivi, commerciali ed anche istituzionali. Naturalmente tutto ciò è stato tradotto, nella pratica, attraverso l'opportunità che la Federazione dà alle società professionistiche di Serie A e B di acquisire, sotto varie forme, il titolo sportivo di società dilettantistiche. Approfittando di questa normativa, pensata proprio dalla FIGC per favorire la crescita del movimento, nel momento in cui il Cuneo Calcio ha fatto la scelta di non proseguire l'attività della Prima squadra, dedicandosi al settore giovanile, abbiamo colto questa opportunità e parteciperemo alla Serie A con il loro titolo sportivo, in piena autonomia, pur con uno spirito di collaborazione. Tra l'altro, giocheremo qualche partita a Cuneo proprio per dare testimonianza di continuità e di amicizia verso la Società».

LA COSTRUZIONE DELLA ROSA

«Abbiamo iniziato circa quattro o cinque settimane fa a costruire la rosa: il livello è molto alto e la serietà del progetto altrettanto. Il calcio femminile è ancora alla ricerca di strutture e di possibilità di allenarsi in un certo modo e qui l'ha trovato, con mezzi adeguati a svolgere le proprie attività. Abbiamo puntato su profili nazionali di un certo livello, con molte nazionali italiane, ed altri profili internazionali. Ragionevolmente potremo ancora attingere dal mercato estero un paio di profili su cui stiamo ragionando. Dal punto di vista anagrafico, insieme all'allenatrice, che – provenendo dalla Nazionale Under 17 conosceva molto bene il tessuto giovanile italiano – abbiamo fatto la scelta di puntare su una squadra sufficientemente esperta, ma con profili giovani molto interessanti, facendo scelte di prospettiva e non solo mirate al risultato immediato. Comunque la rosa è ancora un po' corta in attacco, quindi probabilmente ci saranno altri innesti da centrocampo in su».

UNA JUVENTUS DA AMARE

«L'obiettivo che ci poniamo è che, alla fine, la Juventus sia una sola: che non si parli di Juventus maschile e Juventus femminile, ma che i tifosi juventini si innamorino della Juventus Women come sono innamorati di tutte le altre nostre squadre. Siamo tutti una famiglia».

LA SCELTA DI RITA GUARINO

«Il primo passo era la scelta dell'allenatore: con la valutazione del direttore Marotta, abbiamo voluto cercare un allenatore bravo, al di là del fatto che fosse donna o meno. Accanto alla bravura, però, servivano delle competenze specifiche, perché naturalmente questo è un mondo nuovo per tutti, e abbiamo scelto un bravo allenatore con delle grosse competenze specifiche nate dalla sua esperienza, sia in campo che fuori: ecco perché abbiamo scelto Rita Guarino».

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La nuova allenatrice della Juventus Women si è presentata così:

I RINGRAZIAMENTI

«Ringrazio innanzitutto la società per avere creduto in me: sono fiera ed orgogliosa di fare parte di questo progetto, in un club che potrà dare visibilità e lustro al calcio femminile, perché crede fortemente in questo sport e lo sta dimostrando, allestendo sin dall'inizio un'ottima rosa e mettendomi a disposizione un bel mix di giocatrici di esperienza e giovani talentuose.

L'IMPORTANZA DEL PROGETTO JUVENTUS

«La Juventus sta dimostrando di voler entrare nel calcio femminile in modo attivo e partecipe, sviluppando in breve tempo anche progetti di portata più grande. Calco i campi di calcio da trent'anni e ho sempre vissuto nella speranza che questo momento arrivasse, che una società così importante potesse consentire al calcio femminile di guardare al futuro in maniera più rosea».

OBIETTIVI IMPORTANTI

«Il primo obiettivo è quello di rendere questo gruppo una squadra, amalgamando bene le varie giocatrici. Non sarà semplice, visto che la rosa è appena stata appena allestita, ma è ciò a cui puntiamo. Ovviamente la squadra vuole fare bene, e puntare ai vertici alti della classifica: questo è ciò cui la Juventus mira, e che noi siamo motivate a raggiungere»

DAY ONE PER LA SQUADRA

«Oggi inizia la preparazione: è un punto di partenza, e lavoreremo in modo molto leggero. Domani le ragazze effettueranno tutti i vari test, che le occuperanno per tutta la giornata, e sabato partiremo per il ritiro ad Aymavilles, in Val d'Aosta. Sarà una settimana di studio e di conoscenza, utile per riprendere l'attività con tranquillità: abbiamo abbastanza tempo per prepararle al meglio prima dell'inizio del campionato».

COME GIOCHERA' LA JUVENTUS WOMEN

«Non ho ancora scelto un sistema da adottare: questi giorni saranno utili per conoscere meglio le calciatrici ed iniziare a pensarci. Sicuramente a me piace il calcio veloce, tecnico, votato all'attacco, e questo e l'obiettivo che ci siamo prefissati. Poi, ovviamente, ci sono anche gli avversari e bisognerà anche valutare di partita in partita».

I PRINCIPI DI RITA GUARINO

«Il mio principio numero uno è il lavoro: per raggiungere gli obiettivi, a qualsiasi livello, serve grande determinazione. Essere alla Juventus è grande motivo di orgoglio, perché la Juventus Femminile – società distinta, ovviamente, dalla Juventus Women - è stata la mia prima squadra ed è davvero da troppo tempo che a Torino non si vede una squadra femminile in grado di essere competitiva e di lottare per il vertice. Il nostro obiettivo sarà anche quello di essere portabandiera della città e avvicinare tanti nuovi appassionati a questo sport».

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