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Pjanic: «Non ci poniamo limiti»

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Pjanic: «Non ci poniamo limiti»
Pjanic: «Non ci poniamo limiti»
Pjanic: «Non ci poniamo limiti»

Otto gol già messi a segno in stagione, conditi da cinque assist, e una presenza sempre più decisiva nella manovra. Miralem Pjanic si è preso la Juve a forza di giocate raffinate, di passaggi illuminanti e di punizioni letali e ora è una pedina imprescindibile nello scacchiere di Allegri. In realtà il suo contributo è stato prezioso fin dai primi giorni, anche se, come lui stesso ammette ai microfoni di Sky Sport e Mediaset, ha avuto bisogno di un po' di tempo per rendere al meglio: «Da quando sono arrivato, ho imparato molto -sottolinea il bosniaco - I primi mesi sono stati di adattamento, ai nuovi compagni, al sistema di gioco, alle richieste del mister... Mi è servito un po' di tempo per entrare nei meccanismi, ma credo sia normale. Ora stiamo giocando con il 4-2-3-1 e stiamo facendo bene, costruiamo molto e subiamo poco. Dietro di me ho giocatori di grande esperienza e di fianco e davanti ci sono compagni di spessore e di qualità. A inizio anno facevamo più fatica a sviluppare il nostro gioco, mentre adesso ci capiamo al volo. Siamo giocatori intelligenti e abbiamo imparato a conoscerci. Ora avverto la fiducia di tutti, ho capito i movimenti da fare e sento di essere diventato un giocatore importante».

Che il nuovo modulo calci a pennello a Pjanic è evidente, ma Allegri ha più volte ribadito come in futuro, la posizione ideale per il ragazzo di Tuzla, potrebbe essere quella di regista “solitario”, davanti alla difesa: «Ho ricoperto tutte le posizioni a centrocampo – ricorda Miralem - e ora gioco con un compagno davanti alla difesa, come già mi era capitato in Nazionale, ma non avrei problemi anche con un altro sistema. Credo che un giocatore intelligente debba sapersi adattare e imparare a muoversi in posizioni diverse».Una mentalità da vincente che, unita a quella della squadra e della società, può portare lontano: «Ora arriva un periodo molto importante, perché tra marzo aprile e maggio si decide la stagione. La cosa più importante qui è vincere, la voglia della squadra e della società è impressionante e permette a un calciatore di crescere. Non ci poniamo limiti, crediamo di poter raggiungere tutti gli obiettivi e lavoriamo per farlo».

E un obiettivo dichiarato è il sesto scudetto consecutivo. La prossima giornata potrebbe essere particolarmente significativa per la marcia, visto che si affronteranno Roma e Napoli: «Sono due ottime squadre, che giocano un bel calcio e credo sarà una bella partita. Per noi però è molto più importante la gara di Udine, dove andremo con umiltà, concentrazione e con la volontà di prendere i tre punti per tenere le inseguitrici alla stessa distanza».La sfida a distanza con la Roma, prima inseguitrice dei bianconeri, è anche quella tra Higuain e Dzeko, bomber principi delle due formazioni. Due giocatori che Pjanic conosce molto bene e che descrive così: «Sono due grandi bomber. Il Pipita viene da una stagione incredibile, mentre Edin forse al primo anno in Italia ha avuto più difficoltà, ma ora sta dimostrando quanto vale. Dzeko forse è più fisico e ama il contatto con gli avversari, mentre Higuain partecipa di più al gioco, ha una potenza notevole e davanti alla porta non sbaglia mai». Infine un pensiero sulle polemiche seguite alla partita di Coppa Italia contro il Napoli: «Credo che gli arbitri facciano del loro meglio. Le partite si giocano in campo e le squadre che creano di più spesso vincono. A Milano abbiamo avuto un po' di sfortuna quando l'arbitro ha annullato un nostro gol e poi abbiamo perso la partita, ma ci siamo passati sopra e sia la società che il mister ci hanno semplicemente detto di continuare a lavorare.Penso che la vittoria contro il Napoli sia stata meritata, perché nel secondo tempo abbiamo creato molte occasioni. Nell'episodio con Albiol, io non lo tocco ed è lui che ci viene addosso, forse perché ormai la palla era andata e ha provato a ottenere il massimo. Meglio parlare delle partite – conclude Pjanic - perché le polemiche non servono a nulla. Però sembra che alla gente piacciano...».

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