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Heysel, il ricordo è sempre vivo

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Heysel, il ricordo è sempre vivo
Heysel, il ricordo è sempre vivo
Heysel, il ricordo è sempre vivo

Accadde tutto circa un’ora prima di Juventus-Liverpool.

Il 29 maggio 1985, Bianconeri e Reds erano quasi pronti a scendere in campo per dare vita a un’emozionante Finale di Coppa dei Campioni, ma poco dopo le 19 successe qualcosa cui trovare un senso è difficile, anzi impossibile, anche oggi, a 33 anni di distanza.

Successe tutto in pochi, pochissimi minuti: l’assalto di una frangia di esagitati hooligans, la folla che si spostò per cercare riparo ma trovò invece il crollo di parte del Settore Z dello stadio: un settore che, in memoria di quella notte di pazzia, non fu mai più ricostruito.

Sono passati 33 anni ma è impossibile, ancora oggi, comprendere quello che successe. Capire come in un battito di ciglia una serata di festa si sia trasformata in una delle più immani tragedie della storia dello sport, come una notte di pallone, palpitazione, sorrisi e lacrime, legate però solo al calcio, si sia potuta trasformare in un lungo e straziante pianto.

Lungo come il conteggio delle vittime, 39: i trentanove angeli dell’Heysel che sono sempre con noi.

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