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Un pomeriggio all’insegna dell’innovazione, con Randstad e Szczesny!

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Un pomeriggio all’insegna dell’innovazione, con Randstad e Szczesny!
Un pomeriggio all’insegna dell’innovazione, con Randstad e Szczesny!
Un pomeriggio all’insegna dell’innovazione, con Randstad e Szczesny!

Le nuove sfide della tecnologia, l’innovazione alla ricerca dell’eccellenza. E siccome quando si parla di eccellenza, Juventus e Randstad sono in prima fila, ancora una volta è stata la casa bianconera la sede di un workshop organizzato dal secondo operatore mondiale nei servizi per le risorse umane, partner ufficiale del Club.

Nel tardo pomeriggio di oggi si è tenuto infatti il workshop “Innovazione, tecnologia e tocco umano”, appuntamento dedicato al cambiamento tecnologico, la sua influenza sul nostro modo di vivere e quindi di lavorare, e le conseguenti risposte delle aziende.

La tavola rotonda è stata moderata da Fulvio Giuliani, caporedattore di RTL 102.5, hanno partecipato Mario Levratto, Head of Marketing & External Relations Samsung Electronic Italia, David Avino, CEO Argotec, e Fabio Costantini, Chief Operations Officer Randstad HR Solutions.

A proposito di “tocco”, è stata centrale la presenza e la testimonianza di un giocatore bianconero, campione… con le mani: Wojciech Szczesny, che ha risposto alle domande sul suo rapporto con la tecnologia, in campo e nella vita di tutti i giorni.

«La tecnologia ci aiuta molto, a partire dagli allenamenti e dalla possibilità di utilizzare i dispositivi per programmare al meglio il lavoro», ha spiegato il portiere bianconero.

«In questa stagione è arrivata una innovazione importante, il VAR, che sarà di aiuto nel nostro sport, così come lo sono altre tecnologie, penso ad esempio al GPS, che utilizziamo negli allenamenti», ha aggiunto Szczesny, che poi ha raccontato i suoi esordi, l’avventura della sua esperienza lavorativa, i suoi progetti futuri, ma anche come lui stesso vive il rapporto con i mezzi di comunicazione nell’era social.

«Ognuno fa le sue scelte – ha aggiunto – A me piace utilizzare foto di gioco, e credo nel limite fra sfera pubblica, lavorativa e sfera privata, nella vita di tutti i giorni come per quanto riguarda i social media».

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