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Pjanic e Randstad: parola al talento

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Pjanic e Randstad: parola al talento
Pjanic e Randstad: parola al talento
Pjanic e Randstad: parola al talento

Quando si parla di talento, del lavoro di squadra, della perseveranza negli allenamenti e nella voglia di migliorare sempre, è meglio farlo con esperti del settore.

Niente di meglio, quindi, dell’evento di oggi, organizzato da Randstad Italia all’Allianz Stadium: un pomeriggio di dibattito, workshop e tavola rotonda con al centro la ricerca, organizzata proprio da Randstad, sul tema “Emergenza Talento”, legata all’educazione, alla formazione e al possibile inserimento nel mondo del lavoro dei giovani talenti italiani.

Ospite d’onore, in chiusura dell’evento, uno dei giocatori bianconeri dalla classe più cristallina, Miralem Pjanic, che davanti a una platea entusiasta e interessata ha raccontato i suoi primi passi con il pallone fra i piedi, la sua storia ma anche il suo presente, la sua vita in squadra e i sacrifici che, ogni giorno, un giocatore come lui deve fare per rendere al massimo in campo.

«Sono andato via giovane dal mio paese, la Bosnia, a causa della guerra che stava arrivando. Ho vissuto in Lussemburgo, un paese molto piccolo. Poi, mi sono trasferito da solo, in Francia, molto giovane, per seguire il sogno del calcio – Racconta Miralem - Ed è da quel momento che ho cominciato a lavorare e a pensare diversamente. Vedevo lo stadio e sognavo di giocarci, e ci son riuscito a 17 anni».

E aggiunge: «Saprò sempre da dove vengo: la mia storia mi fa pensare alla strada che ho fatto, per arrivare fino a oggi, ma senza dimenticare mai tutti coloro che mi hanno aiutato, a partire dalla mia famiglia, che mi ha insegnato il rispetto verso gli altri».

Sul mondo del calcio moderno: «E’ uno sport che è cambiato, è aumentata la velocità sul terreno di gioco. E poi la mentalità è fondamentale, soprattutto fuori dal campo, nell’allenamento, nell’alimentazione, nello stile di vita. E’ la testa che guida tutto, che ti fa avanzare, nel calcio, nel lavoro e nella vita. Ed è quando le cose non vanno per il verso giusto che diventa fondamentale». In particolare Pjanic ha risposto a una domanda sul tema di giornata, il talento: «Occorre lavorare sempre, per migliorarsi. Io questa mentalità la ho sempre avuta e la ho ancora, ed è questo, nel calcio, che fa emergere il talento»

Spiega, il campione bianconero: «Mi piacciono i giocatori che riflettono quando giocano, e li riconosco da come si muovono e da come ti guardano. Sono fortunato, alla Juve ce ne sono tanti». E infine: «Siamo un gruppo fantastico, riusciamo a vincere, e devo fare i complimenti al nostro allenatore, che è sempre riuscito a fare funzionare tutto nel migliore dei modi».

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