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Black&White Stories: la Juve, fra il Bayern e... Marquez!

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Black&White Stories: la Juve, fra il Bayern e... Marquez!
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Black&White Stories: la Juve, fra il Bayern e... Marquez!

Otto scudetti consecutivi (e il nono come obiettivo concreto e realizzabile) sono pensabili? Probabilmente è questa la domanda che più serve a raccontare cosa sia stato l'ultimo decennio. Per noi che l'abbiamo vissuto da protagonisti e per gli altri che hanno provato a spezzare questa fase di dominio.

Partiamo da una considerazione di fondo: i grandi cicli sono figli di programmazioni attente, di capacità di rinnovamento proprio nelle fasi di egemonia, di voglia di mettersi in discussione da vincenti senza vivere di rendite di posizione, infrangendo quell'antica cultura conservatrice che si esprimeva un tempo nella formula “squadra che vince non si cambia”. Ma sarebbe ben poco rispettoso degli eventi che si sono succeduti considerare “normale” e logico alzare la coppa dello scudetto, perdendo così quel giusto stupore che si deve provare di fronte alla bellezza e alla difficoltà del vincere.

In altri termini, dimenticare quanti ostacoli si siano superati per arrivare fino in fondo al primo posto, spinti dalla convinzione – patrimonio genetico della Juventus da sempre – che l'orizzonte è sempre quello della partita successiva, mai guardare più in avanti se si vuole procedere spediti e – per l'appunto – attraversare i territori della Storia, della Leggenda, del Mito, scudetto dopo scudetto.

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Quante volte ci siamo sentiti dire in questi anni dai nostri giocatori che solo il futuro ci dirà davvero cosa siamo riusciti a fare e solo guardandosi indietro ci renderemo conto dell'incredibile percorso avviato dal 2011? Ebbene, proviamo a giocare agli storici del futuro, utilizziamo come fonte il numero di luglio 2014 di Hurrà Juventus che celebrava il terzo tricolore di fila – qualcosa mai vissuto dalla Signora nel secondo dopoguerra – e avventuriamoci dentro sentimenti e opinioni di quel periodo che sembra un'epoca lontana...

NOI... E GLI ALTRI

Hurrà Juventus celebrava la festa bianconera per lo Scudetto dei 102 punti e – contemporaneamente – presentava le foto degli altri club che nei principali campionati d'Europa facevano altrettanto: l'Atletico Madrid, il Psg, il Manchester City e il Bayern. E se per la squadra di Diego Simeone l'impresa rappresentava una splendida eccezione dopo 9 anni precedenti ed altri 5 successivi di consueto duopolio blanco-blaugrana, gli altri erano assimilabili alla Juventus per continuità di risultati: per il Psg e il Bayern era il secondo titolo di fila, mentre il Manchester City si era ripreso lo scettro momentaneamente lasciato ai rivali dello United e prometteva grande continuità di risultati.

Il futuro avrebbe poi detto che solo i padroni della Bundesliga sarebbero stati capaci di tenere il passo della Juve (sono staccati di una vittoria, siamo 8 a 7 di fila per noi). In Inghilterra, nei 5 tornei successivi, ci sono stati 3 vincitori diversi e anche il Psg – che pure ha giusta fama di dominatore – un inciampo l'ha avuto nel 2016-17, quando in Ligue 1 si è affermato il Monaco. Sollevare lo sguardo oltre il proprio Paese è sempre utile, fa apprezzare meglio e ancora di più quanto si vince in Italia.

OLTRE IL CALCIO

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Ma il nostro storico – alquanto precisino – sarebbe stato colpito anche da un'altra pagina di Hurrà, da un campione di motociclismo che della Juve è tifoso: Loris Capirossi. Che proponeva un paragone estremamente suggestivo tra sport diversi: “Considerati tutti i record raggiunti in questo ultimo campionato, direi che la Juve è il Marc Marquez del calcio. Entrambi hanno fatto piazza pulita degli avversari e lo spagnolo in questo inizio di Mondiale sembra proprio un vero juventino lasciando pochissimo agli altri piloti”. Stiamo parlando di un fuoriclasse vero, grande appassionato di calcio e tifoso del Barcellona, che in quel 2014 bissò il titolo ottenuto la stagione precedente, per di più lasciando intendere che agli altri sarebbero rimaste le briciole e poco altro. Ed è andata davvero così, con l'eccezione del 2015 che ha visto eccellere Jorge Lorenzo. Sei titoli in sette edizioni: nel suo essere spesso imprendibile, Marc Marquez è quasi come la Juve...

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