Allegri: «Al San Paolo per vincere»

Tre settimane dopo la Supercoppa di Doha la Juve ritrova il Napoli e sarebbe fin troppo scontato parlare di desiderio di rivincita. Scontato e sbagliato, perché non è questo il sentimento che anima i bianconeri. C'è semmai il desiderio di tornare alla vittoria dopo il pareggio contro l'Inter, ritrovando un successo che al San Paolo manca da tempo: «A Napoli la Juve non vince dal 30 settembre 2000 ricorda Allegri - quindi domani potrebbe essere la volta buona. Dovremo evitare di prendere gol e vincere la partita, non sarà semplice, ma abbiamo le carte in regola per farcela. A Doha abbiamo creato molte palle gol, concedendo un po' troppi tiri in porta, ma le ultime occasioni nei novanta minuti le abbiamo avute noi, con una clamorosa di Tevez nel finale». Il pareggio di martedì contro l'Inter brucia ancora, ma Allegri coglie gli aspetti positivi di quella gara: «Guardando il bicchiere mezzo pieno, è stata un'ottima partita, compromessa da quattro errori tecnici singoli. Ci sono anche gli avversari e l'Inter è un avversario di valore, nonostante abbia 22 punti in classifica. Il campionato finisce il 31 maggio e nessuno ha la presunzione di vincerlo con 10 giornate di anticipo, non esiste in nessun campionato del mondo, forse solo il Bayern può farcela. Se qualcuno pensava fosse possibile se lo può togliere dalla testa, perché il duello con la Roma durerà fino alla fine. Lo sappiamo e dobbiamo mantenere equilibrio sia nei momenti buoni che in quelli meno buoni». Un equilibrio che va mantenuto non solo nel corso della stagione, ma anche in quello di una singola partita: «Dobbiamo capire che durante una gara ci può essere un momento di difficoltà e che se si prende gol non è un dramma. Neanche alla Playstation si può sempre vincere 3-0. Martedì nel finale abbiamo commesso un errore che avevamo già pagato a Genova, perdendo palla su una rimessa laterale nostra e Buffon è dovuto uscire fin fuori dall'area. Le partite vanno vinte con equilibrio. Gli errori individuali ci stanno, a volte si pagano altre no, anche se in questo momento appena sbagliamo prendiamo gol». Il fatto che la Juve abbia comunque la miglior difesa del campionato, con appena otto gol subiti, dimostra comunque come la retroguardia sia solida e basta analizzare alcune delle reti concesse agli avversari per rendersene conto: «Con il Toro abbiamo subito gol dopo una fuga palla al piede di 70 metri e la Samp e l'Inter hanno segnato al primo tiro in porta... Martedì, l'Inter sul piano della costruzione del gioco non ha creato pericoli. Le loro occasioni sono nate da errori nostri, come quella del tiro di Icardi parato da Buffon, dopo un nostro rinvio dal fondo». Anche in attacco i bianconeri sono i migliori, con 35 gol segnati, ma nell'ultimo periodo, pur essendo passati sempre in vantaggio, hanno pagato il fatto di non riuscire a chiudere le partite: «Era successo anche all'inizio del campionato, quando con il Chievo abbiamo rischiato di pareggiare una partita stravinta. La fase realizzativa va migliorata, perché le partite non sono mai chiuse, specie con il tempo effettivo che è aumentato rispetto a qualche anno fa».

Al San Paolo i bianconeri non varieranno comunque atteggiamento tattico, «perché non si può cambiare ad ogni partita - spiega Allegri - È accaduto a Firenze, ma è stata un'eccezione. Il nostro è un percorso di crescita, mirato a esaltare le qualità dei singoli. Pogba trequartista? Credo sia difficile che Paul possa ricoprire quel ruolo. Lo hanno fatto bene Pereyra e Vidal, che nel Cile giocava anche attaccante. Con le qualità che ha può giocare ovunque a centrocampo e con l'Inter ha disputato un'ottima gara. Non potrà che crescere».

Il Napoli in casa, trascinato dal proprio pubblico, sa esaltarsi e domenica la Juve non potrà contare sui propri tifosi: «Ci spiace, perché per noi sono importanti e avremmo avuto bisogno del loro supporto. È un altro aspetto sul quale in Italia si deve migliorare».

Infine il mercato: «Questa è una rosa competitiva e forte. Purtroppo abbiamo perso giocatori per strada come Asamoah e Romulo e Barzagli non è ancora rientrato. Per rinforzare questa squadra servono ottimi giocatori e a gennaio non è semplice trovarli. Prenderli tanto per prendere non ne vale la pena, lavorerò per inserire i giovani che magari hanno poca esperienza, ma possono darci entusiasmo».