Le parole dell’Apache, ancora protagonista

Dagli States allo Juventus Stadium, Carlitos Tevez non vuole saperne di fermarsi e apre l’ultima parte della stagione bianconera – quella dopo la sosta per le Nazionali – nel modo in cui si era congedato dai propri tifosi: con un gol, naturalmente. Questa volta la rete è arrivata con una punizione a due, ma se cambia la modalità, la sostanza è sempre la medesima: una bomba sotto la traversa, imparabile.

«Sapevo che dovevo tirare alto perchè che c’era troppa gente in area», ha descritto candidamente il suo missile terra-aria lo stesso Apache, intervistato ai microfoni di Sky Sport nel dopo partita.

Nonostante una settimana passata tra due continenti e due diversi fusi orari, l’argentino è apparso più tonico che mai, correndo a tutto campo e mettendo per la seconda volta in stagione l’amico e compagno di Nazionale Pereyra in condizioni di poter esultare anch’egli per una rete. «Sono sempre disposto a giocare per la squadra, abbiamo degli infortuni e uno deve stare in campo», ha continuato.

Una domanda sul campionato non poteva mancare. Ma la risposta, finchè i numeri non daranno un verdetto, sarà sempre la stessa: «Prima di giocare la Roma ha dimostrato che è ancora viva: non dobbiamo mollare nulla e fare il nostro lavoro dentro il campo finchè la matematica non dirà che siamo noi i campioni», ha concluso l'argentino, prima di avviarsi negli spogliatoi per continuare a festeggiare con i compagni.