Roma-Juventus Women, la sintesi della finale di Supercoppa

Il 2024 comincia con il sorriso raggiante delle Juventus Women. Le bianconere escono dalla battaglia di Cremona, combattuta sotto una pioggia battente, con la Supercoppa Italiana stretta tra le mani. Il gol che vale il trofeo ha la firma di uno dei volti nuovi di questa stagione: Garbino. La sua rete è una gemma a cui la Roma non riesce a rispondere.

Prima c'era stato il vantaggio bianconero con l'autorete di Viens e il pari giallorosso con Kumagai, ma a prendersi la copertina è indubbiamente la rete decisiva di Garbino. Un gol che, unito allo spirito di squadra che permette di superare ogni ostacolo, vale il dodicesimo trofeo nella storia bianconera, la quarta Supercoppa.

E risottolinea già una poderosa sentenza che continua a resistere al tempo: le Juventus Women, in ogni anno della loro esistenza, hanno vinto un trofeo.

CHE PARTENZA!

Le bianconere partono subito forte. Nell'atteggiamento e negli sguardi si coglie la volontà di prendere subito in mano la partita e, di conseguenza, il proprio destino. La prima occasione arriva subito con il colpo di testa di Sembrant che si spegne sopra la traversa. Pochi istanti dopo, siamo al 3', Gunnarsdottir sfiora il vantaggio. Calcio d'angolo dalla destra di Caruso, taglio sul primo palo dell'islandese e destro a incrociare che sfiora il palo opposto, con Ceasar immobile a osservare. Sono le prove per quanto accadrà al 12'.

Ancora calcio d'angolo dalla destra, ancora Caruso sul punto di battuta. Stavolta l'esecuzione è completamente diversa: palla sul secondo palo per Gunnarsdottir. L'islandese colpisce di testa, Ceasar si oppone come può con l'aiuto del palo, ma sul pallone rimesso in mezzo la difesa giallorossa non riesce a disinnescare il pericolo e, proprio provando a salvarsi, Viens piazza la deviazione decisiva che spinge il pallone in rete. Juve meritatamente in vantaggio e l'esultanza, in un abbraccio di gruppo, racconta la voglia di non perdere lucidità.

REAZIONE ROMA

Sotto di un gol, la Roma prova, come immaginabile, a scuotersi. Le azioni offensive delle ragazze di Spugna si fanno più convinte, ma la difesa bianconera non si fa cogliere impreparata, rispondendo a tutti i tentativi con ordine. Peyraud-Magnin deve intervenire per la prima volta sul tiro di Greggi poco dopo il 20', ma senza affanni. Nulla può, invece, al 28', sul sinistro da fuori area di Kumagai. L'ex Lione si crea lo spazio per il tiro dal limite e, con il mancino, lascia partire una conclusione che si insacca sotto l'incrocio dei pali. Risultato di nuovo in parità.

La Juve prova a riprendere subito il filo del discorso. Aigbogun è decisiva su Cantore, brava ad attaccare la profondità, poi la difesa giallorossa alza il muro sulla deviazione aerea di Beerensteyn sul primo palo. Al 36' di nuovo Roma pericolosa con una conclusione da fuori area di Giugliano: palla alta. Al 38' Juve a meno di un passo dal nuovo vantaggio. Tiro di Garbino da posizione defilata, Ceasar respinge a centro area e sulla palla si avventa Cantore, che non riesce ad appoggiare in porta. È l'ultima grande occasione del primo tempo: le squadre vanno al riposo sull'1-1.

LA GEMMA DI GARBINO

Il secondo tempo comincia su ritmi un po' più bassi, ma l'approccio della Juve è ancora una volta positivo. Al 53' le bianconere hanno un'altra occasione per tornare avanti nel risultato, ma Cantore, da centro area, non trova la porta con il sinistro. Non c'è tempo nemmeno per rammaricarsi, però. Juve ancora in avanti, apertura da sinistra a destra di Boattin per Garbino, isolata all'altezza del vertice dell'area di rigore: controllo e conclusione a giro meravigliosa che si insacca all'incrocio dei pali opposto. Ceasar può solo guardare il pallone superarla e la Juve esultare. Tre minuti più tardi, bianconere vicinissime al tris. Angolo di Boattin, colpo di testa di Sembrant, palla che sfiora il palo.

Al 59' si fa rivedere la Roma e spaventa la Juve. Cross di Bartoli, Peyraud-Magnin smanaccia, sulla respinta calcia Kumagai, decisiva la testa di Sembrant per respingere il pericolo. La Roma alza i giri del motore per carcare il pari e l'emblema della volontà della Juve di non lasciare nulla al caso è l'intervento di Grosso al 65'. Giacinti si presenta a tu per tu con PPM in sospetto fuorigioco (poi segnalato), la canadese in scivolata chiude tutto con un grandissimo intervento, cancellando ogni dubbio.

SUPERCAMPIONESSE!

La Juve resiste senza rinunciare a provare a ripartire. Cascarino alza un muro invalicabile a più riprese davanti a Peyraud-Magnin, e Beerensteyn cerca lo strappo per chiudere la partita. Con l'avvicinarsi dei minuti ogni pallone pesa di più, il tempo assume densità diversa per le due squadre e servono lucidità e calma per affrontare ogni giocata. La Roma spinge, le bianconere non tremano. Resistono, lottano, stringono i denti. Insieme, verso la vittoria. L'ultimo brivido è di quelli che scuotono: al 92' Giugliano ha tempo e spazio per prendere la mira da ottima posizione, ma il suo tiro colpisce la traversa.

Il recupero è lungo, ma la voglia della Juve è più forte di tutto. Al triplice fischio il tabellone dice 2-1 per le bianconere, che vincono la loro quarta Supercoppa, possono urlare la loro gioia e scacciare via tutta la tensione.

Complimenti ragazze!

I COMMENTI DOPO LA VITTORIA

«Vittoria meritata, le ragazze hanno lavorato bene questa settimana - comincia così la sua analisi della gara Mister Montemurro -. Erano concentrate, e questa concentrazione era merito loro e dello staff: oggi si sono visti i frutti del lavoro svolto. Trofeo in un momento di difficoltà? Non vedo difficoltà, abbiamo vinto molto bene tutte le partite prima della Sampdoria, oggi è stata una gara che fa vedere dove siamo e cosa possiamo fare con l’atteggiamento giusto. Credo che il modo in cui abbiamo cominciato abbia indirizzato la partita, potevamo trovare un altro gol nel primo tempo, poi siamo state brave anche a soffrire davanti a una grande squadra. Sono contento della vittoria e spero che abbiamo fatto un grande spettacolo per il calcio femminile italiano».

«Sollevare questo trofeo è importantissimo - Lisa Boattin, fascia da capitana al braccio, mostra tutta la sua gioia -. Volevamo questa Supercoppa, abbiamo lavorato tanto in questi giorni e per come avevamo lavorato ero convinta che l’avremmo portata a casa. Oggi abbiamo anche sofferto contro una squadra forte, ma abbiamo sofferto insieme e saper soffrire e vincere insieme è la chiave. Sono felice, abbiamo giocato tutte un’ottima partita. Dediche? La dedico a noi, a tutta la squadra. Arrivavamo da una sconfitta pesante, è una stagione complicata e la dedico a noi che sapevamo che era fondamentale vincere .Questo è un punto di ripartenza, per continuare a lottare da squadra. Una grande emozione alzare il trofeo insieme a Sara (Gama, ndr), che è la nostra condottiera».

«Abbiamo giocato una bella gara, siamo scese in campo con energia e abbiamo giocato e vinto da squadra - così Linda Sembrant -. Godiamoci questo trofeo e questo momento. Dal primo giorno qui io mi sono sentita a casa e vincere con questa squadra e questa maglia è stupendo ogni volta. È sempre bellissimo vincere. Abbiamo iniziato quest'anno nel migliore dei modi, in campionato siamo sei punti dietro, ma la stagione è lunga, sappiamo cosa possiamo fare. Dobbiamo continuare a tenere questo livello settimana dopo settimana».

LA FESTA

IL TABELLINO

Roma-Juventus Women 1-2
Finale Supercoppa Italiana Femminile
Stadio Giovanni Zini, Cremona

Marcatrici: 12′ aut. Viens (R); 29′ Kumagai (R); 53′ Garbino (J)

Roma: Caesar; Di Guglielmo (90′ Valdezate), Linari, Minami, Aigbogun (46′ Bartoli); Giugliano, Kumagai, Greggi (79′ Serturini); Viens, Giacinti, Haavi (67′ Glionna). A disposizione: Korpela, Ciccotti, Latorre, Tomaselli, Feiersinger. Allenatore: Spugna

Juventus Women: Peyraud-Magnin; Lenzini, Sembrant, Cascarino, Boattin; Caruso, Gunnarsdottir, Grosso (79′ Girelli); Cantore (73′ Bonansea), Beerensteyn, Garbino (73′ Thomas). A disposizione: Aprile, Cafferata, Palis, Bragonzi, Bellucci, Salvai. Allenatore: Montemurro

Arbitro: Silvia Gasperotti di Rovereto
Ammonite: 65′ Caruso (J), 71′ Beerensteyn (J), 88′ Kumagai (R)