Difficilmente questa serata se la dimenticheranno con il passare degli anni i ragazzi di Claudio Grauso. Anzi, siamo sicuri che non accadrà.

Sono le ore 21:50 di lunedì 23 giugno 2025, la Juventus Under 16 vince 3-1 contro i pari età dell'Empoli al "Benito Stirpe" di Frosinone e si laurea Campione d'Italia. È un successo straordinario ed è ancora più speciale perchè si tratta della prima vittoria del nostro Club in questa categoria.

Un successo arrivato grazie a una prova di forza straordinaria – fisica e mentale – unita a una grandissima qualità tecnica. Sì, perchè questi ragazzi hanno dominato in regular season, prima di giocarsi tutte le loro carte nella fase finale del campionato.

Oggi serviva un'altra grande prova, l'ultima di un'annata straordinaria, ed è arrivata. I nostri ragazzi sono stati pressoché perfetti perchè hanno sfruttato nel migliore dei modi le occasioni concesse dagli avversari, ma soprattutto hanno saputo soffrire da squadra, tutti insieme, nei momenti più complicati della partita.

Venendo alla cronaca dell'incontro: dopo un avvio di match favorevole all'Empoli è la Juventus a sbloccare il risultato grazie al colpo di testa di Rocchetti – il capitano –,servito con il contagiri da Corigliano, prima di essere raggiunta dal momentaneo pareggio dei toscani firmato da Perillo. All'intervallo il tabellone del punteggio recita 1-1. Nella ripresa, però, la squadra di Claudio Grauso alza ulteriormente l'asticella e le due reti segnate ne sono la conferma: il 2-1 è firmato da Brancato ed è il frutto di una bella azione corale conclusa proprio dal numero 4 servito da Elimoghale – subentrato a gara in corso – e successivamente la rete del 3-1 è un'autentica perla su calcio piazzato di Corigliano che con il mancino, dal limite dell'area, infila il pallone sotto l'incrocio dei pali.

Nel finale di gara l'Empoli prova a rientrare il prima possibile in partita con tutte le sue forze, ma senza successo.

Al triplice fischio può iniziare la festa, lo Scudetto è bianconero.

LE PAROLE DI MISTER GRAUSO

«Questa finale è stata lo specchio della stagione: partiti con tanti problemi, con il freno a mano tirato - proprio come nella gara di oggi, soprattutto all’inizio che non riuscivamo a tenere le distanze - però poi siamo venuti fuori al meglio. La cosa di cui sono più orgoglioso è il gruppo squadra, componente tutt’altro che semplice da creare a livello giovanile in un club come la Juventus in cui la rosa è molto lunga, alcuni ragazzi sono titolari e altri invece devono accettare di sedersi in tribuna. Creare questa coesione in un contesto competitivo in cui rischia di prevalere l’interesse personale è la vera chiave del successo. Noi abbiamo un grande numero di individualità, ragazzi forti e di talento, che hanno saputo stare insieme. Questa magia quest’anno ha portato i risultati, che sono sempre una conseguenza del lavoro fatto dai ragazzi. Se c’è una cosa che spero si portino dietro in questa stagione è l’idea di non mollare mai quando gli avversari vanno in vantaggio, quando il mister ti mette fuori squadra, quando senti di essere in affanno. Mai. Complimenti a loro e alla società, il merito è di tutti»

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