IL COMMENTO DI MISTER MONTERO

«Sono contento per i ragazzi, la difficoltà stava nella diversa fisicità data dalla differenza d’età dei giocatori in campo. Noi ci siamo imposti di non parlare di queste cose nel corso della stagione, per non condizionare i ragazzi che scendono in campo e sono felice che sia arrivato questo successo perché se lo meritano - è la ciliegina sulla torta del percorso di crescita che hanno fatto nel corso di questi mesi. Siamo stati bravi in entrambe le fasi, il Torino non è stato concreto come al solito e penso che loro nei playoff sarà una squadra complicata da affrontare per tutte le altre.

Il progetto di questa under 19 è stato fatto dalla Juventus per aiutare la loro crescita: io a 52 anni non ho ancora trovato il mio equilibrio, quindi è normale che dei giovani talenti come loro vivano dei momenti diversi nel corso di un’annata. Sbagliando si cresce, ma come dice Ettore Messina basta non commettere sempre gli stessi errori. Nel loro percorso hanno fatto venire fuori la personalità e loro sanno di avere anche la Next Gen come ulteriore step, come primo ingresso nel mondo dei professionisti. Noi siamo qui per aiutarli a scegliere, per capire cosa fare in futuro.

La cosa di cui sono più soddisfatto è lo sviluppo mentale del gruppo, nonostante abbiamo sempre sfidato squadre che avevano più anni di noi, più fisicità e sono più avanti. L’importante è capire che con l’unione e con il senso di appartenenza si può raggiungere ogni genere di risultato, anche contro avversari più sviluppati. Stanno crescendo e stanno dimostrando anche maggiore malizia in campo, il calcio è anche questo: abbiamo perso diverse volte per inesperienza, come successo contro il Torino nella sfida d’andata.

Ho spiegato ai ragazzi che quando si vince non si fanno certe cose, anche nel derby: sono cose di campo, ma bisogna capire che bisogna avere rispetto e non bisogna parlare troppo una volta che si è acquisito il risultato. Oggi si lavora tanto con il pallone in allenamento, anche perché correre è noioso: io sono vecchio stampo e cerco sempre di mantenere una preparazione fisica adeguata per la squadra. Anche perché giocando alla Juve mi hanno insegnato che conta solo arrivare primi. Si può perdere, ma ogni partita si gioca per vincere - a prescindere. È stato un anno in cui si è visto soltanto in parte lo sviluppo fatto da tanti componenti del gruppo, si apprezzerà ancora di più già a partire dal prossimo autunno».

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