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Mancini e Melo, chi si rivede...

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Mancini e Melo, chi si rivede...
Mancini e Melo, chi si rivede...
Mancini e Melo, chi si rivede...

Roberto Mancini e Felipe Melo seduti l’uno fianco all’altro. Se non fosse che i due da qualche anno mancano dal nostro paese e che l’unica squadra che li ha avuti entrambi è la Fiorentina, ma in anni differenti, si potrebbe pensare ad una conferenza stampa di campionato. E’ Champions League invece. E’ Juve-Galatasaray, la sfida che per Mancini sarà il battesimo sulla panchina turca: «Per me sarà abbastanza strano - ammette Mancini - perché ho incontrato la squadra ieri per la prima volta e non ho la bacchetta magica. Rientrare in Champions contro la Juve per me è una bellissima cosa e credo che le polemiche del passato non contino, anche perché io nasco juventino e lo sono sempre stato fino a 13, 14 anni... Incontreremo una grande squadra, che è migliorata tantissimo negli ultimi anni grazie al lavoro di Conte e per noi sarà molto dura». Raccogliere l’eredità di Terim per Mancini non sarà un compito semplice: «Credo sia il più grande allenatore turco e uno dei più grandi in Europa, quindi è normale che sia molto amato dai tifosi. Il mio compito sarà continuare il lavoro fatto da Fatih in questi anni».

Oltre alla Juve, avversaria di sempre, Mancini ritroverà una sua vecchia conoscenza come Carlos Tevez, la cui presenza però è in dubbio dopo il colpo alla caviglia rimediato nel Derby: «Sono felice di incontrarlo nuovamente dopo solo quattro mesi, perché abbiamo sempre avuto un rapporto straordinario e insieme abbiamo vinto tre titoli al Manchester City. E’ un grandissimo giocatore e non credo si tirerà indietro per un problema alla caviglia».

A proposito di vecchie conoscenze, in questo caso bianconere, ecco Felipe Melo: «Sono felice di essere qui perché non capita spesso di giocare a così alti livelli. Il centrocampo della Juve è uno dei più forti d’Europa insieme a quello del Barcellona, del Real Madrid, del Paris Saint Germain, ma non rimpiango di non farne parte. Una parte del cuore è bianconera, certo, perché sono stato qui due anni in cui abbiamo anche sofferto e, quando si soffre, il cuore rimane toccato, ma ora voglio solo fare il mio lavoro e aiutare il Galatasaray. Quando ero alla Juve non mi sono mai tirato indietro e tutti sanno che ho sempre messo grinta in ogni partita. Sono felice per i miei ex compagni perché hanno vinto in questi due anni, detto questo mi auguro di giocare una buona gara e portare a casa punti».

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